Malpensa - 03 febbraio 2023, 17:27

A Malpensa la protesta dei lavoratori tra i passeggeri: «Con il cambio di appalto a rischio i nostri diritti»

Il trasferimento del personale dei servizi a terra da una società all'altra ha scatenato la contestazione

La manifestazione è stata eclatante. È avvenuta a Malpensa, indetta e sostenuta da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cup e Fly, sui due piani dell’aeroporto. Meta, i banchi di registrazione di EasyJet. Protagonisti, dipendenti di Airport Handling, società alla quale è stata preferita, da EasyJet, una concorrente, Ags. Sono i lavoratori dei servizi a terra.

Perché la protesta? Il passaggio dei dipendenti al soggetto subentrante sarebbe garantito. Ma a condizioni e tutele diverse, peggiorative, rispetto a quelle vissute e calcolate finora. A rischio - si è detto- sono i diritti acquisiti.

In particolare, l’offerta di Ags sarebbe inferiore per circa il 30 per cento (con ciò che ne consegue sui compensi ai dipendenti). Applicazione iniqua della clausola sociale, secondo i promotori della protesta: se una società perde un cliente, per la salvaguardia del lavoro, i lavoratori, formalmente licenziati, dovrebbero essere trasferiti alla società entrante. Però con precise garanzie. O si dovrebbero dimostrare reali esuberi.

Sul passaggio dei servizi: «EasyJet ha tanti interlocutori, ma la cooperativa entrante non fornisce le stesse tutele. Qualcosa è sfuggito di mano». 

Check, lost and found, piazzale: questi i servizi coinvolti.

«Ci troviamo di fronte a un dumping sociale di fatto. Ci hanno detto che Ags non firmerà. Parliamo di persone che, dopo anni di lavoro e progetti, prenderanno retribuzioni inferiori».

Stefano Tosi