Busto Arsizio - 02 febbraio 2023, 19:28

VIDEO. I conti tornano alla Caritas di San Giovanni

Il responsabile don Francesco Casati questa sera ha presentato nella sede di via Pozzi il bilancio dell’attività del sodalizio bustese. Dati eloquenti: 147 famiglie assistite, 1517 pacchi distribuiti, 187 utenti, il 38 per cento maschi, più del 60 le donne, il 21 per cento italiani e quasi l’80 stranieri

VIDEO. I conti tornano alla Caritas di San Giovanni

Sono quasi duecento le persone che bussano alle porte della Caritas di San Giovanni, soprattutto donne, stranieri provenienti da Perù, Marocco ma anche El Salvador e Senegal, 147 famiglie per un totale di quasi cinquecento persone. Dati eloquenti quelli “gridati” stasera nella sede Caritas di via Pozzi da don Francesco Casati, responsabile Caritas San Giovanni. E attorno a lui e ai suoi volontari si sono strette tante componenti della realtà bustese: amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Emanuele Antonelli con gli assessori Manuela Maffioli e Salvatore Loschiavo, Forze armate e Nato con il comandante della Ugo Mara Marco Schinzari, Carabinieri, commercianti. Una presenza eloquente che ha voluto dire grazie all’associazione di San Giovanni che si prodiga per dare una mano ai più bisognosi.

E sono sempre tante le persone che si presentano in via Pozzi. I numeri parlano da soli: 147 famiglie assistite, 455 componenti del nucleo familiare, 1517 pacchi distribuiti, 187 gli utenti totali, di cui 154 hanno chiesto un colloquio: il 38 per cento sono maschi, più del 60 le donne. Il 21 per cento italiani e quasi l’80 stranieri. E le spese ci sono, eccome: quasi 28mila euro per gli alimenti, più di 10mila per le bollette e sostegni vari, 13mila euro per i tre appartamenti destinati a famiglie ucraine. A questi vanno aggiunte le spese per materiale vario, per una cifra totale di 54mila euro che viene coperta con le entrate che si aggirano sui 55mila euro.

Insomma la Caritas di San Giovanni si rimbocca le maniche e don Casati ha voluto ricordare con una serie di diapositive il lavoro prezioso della sua associazione, nata ai tempi del Covid. «Siamo partiti con quattro scaffali – ha raccontato – poi ci siamo ampliati, abbiamo avuto bisogno di ulteriori attrezzature. Qui si lavora. Abbiamo effettuato una mappatura delle diverse realtà e abbiamo constatato che parecchi bisognosi provengono da altre parrocchie». 

E ha snocciolato una a una le attività che hanno permesso al  sodalizio di San Giovanni di aiutare numerose famiglie: dalla distribuzione solidale di riso alla raccolta nei supermercati, lo stand “Cuori in piazza”, le donazioni della Ugo Mara, la collaborazione con la caserma dei carabinieri di Busto Arsizio, con il Magistero dei Bruscitti, la donazione della Merlo Grap e della pasticceria Oscar, la mostra di pittura, la grossa collaborazione con il Banco alimentare di Muggiò.

Alla serata ha preso la parola anche il sindaco Emanuele Antonelli che ha evidenziato il problema del “mettersi in rete”. 

La questione è stata evidenziata anche dal responsabile Caritas cittadino Francesco Nicastro. «C’è un problema reale – ha detto – per il quale il Comune può aiutarci. Molte associazioni hanno timore nel diffondere dati personali, che potrebbero comportare possibili sanzioni del garante della privacy. Sarebbe auspicabile la presenza di un coordinamento con un esperto privacy per eliminare le criticità, analizzando i problemi del mondo associativo: in questo l’amministrazione comunale potrebbe offrirci un grande aiuto».

Laura Vignati

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