Porta alla figlia disabile in via Roma a Busto, l'ex consigliere Audio Porfidio torna alla carica e fa scrivere al Comune da parte di un avvocato. «Con ogni più ampia riserva di formulare istanze di natura risarcitoria verso il Comune destinatario delle presente comunicazione, con destinazione dell’eventuale ricavato ad enti di beneficenza , e di depositare esposti all’Autorità Giudiziaria per valutare eventuali ipotesi di reato” scrive la legale, Daniela D'Emilio.
La vicenda è quella sollevata nei giorni scorsi. Leggi qui
«È stata recentemente istituita una “piattaforma unica nazionale dei contrassegni invalidi” - afferma l'avvocato - ovvero una banca dati istituita nell’archivio nazionale veicoli della Motorizzazione civile, nella quale sono inserite tutte le informazioni rese disponibili agli uffici comunali preposti al rilascio del contrassegno; in pratica, grazie alla nuova piattaforma, tutti i sistemi elettronici dei comuni di polizia municipale italiana possono verificare telematicamente ed in tempo reale la presenza nel database della targa associata ad un contrassegno e , dunque, non attivare la procedura sanzionatoria in caso di ingresso nelle rispettive ZTL. In buona sostanza viene azzerato il rischio di multa per essersi dimenticati di avvertire il singolo comando».
E ancora: «Un passo in avanti di giustizia e di civiltà che , quantomeno colpevolmente, non pare essere stato recepito dall’Amministrazione di Busto Arsizio». E chiede le dimissioni dell'assessore Loschiavo che la dato la sua spiegazione sulla vicenda.




