Busto Arsizio - 24 gennaio 2023, 08:08

I ragazzi della Marco Riva protagonisti della Giöbia della Famiglia Bustocca: «Che desiderio di ricominciare»

Quest’anno a dare manforte al sodalizio bustese, una decina di ragazzi dell’associazione di don Isidoro. Il regiù: «Un modo per coinvolgerli nella costruzione e nel trasporto, una partecipazione corale. Sarà una vecchia brutta, perché nella società di oggi non c’è niente di bello, nella speranza di un futuro migliore»

La Giobia dedicata al centenario della Pro Patria della Famiglia Bustocca (anno 2019)

La Giobia dedicata al centenario della Pro Patria della Famiglia Bustocca (anno 2019)

La Giöbia è una tradizione bustocca e chi più della Famiglia, appunto Bustocca, riesce a industriarsi ogni anno per mettere in piedi il fantoccio che scaccerà malanni e guai dell’inverno?

Quest’anno più che mai il sodalizio ha sentito forte l’esigenza di realizzare una Giöbia che terrà in mano una poesia dove si dice che non c’è niente di bello, che tra guerra e pandemia le cose non stanno andando bene e che si spera in un futuro più roseo. E anche se l’anno scorso La Famiglia Bustocca ha comunque creato un fantoccio bruciato nel giardino del Museo del Tessile, quest’anno come di consueto farà le cose in grande. Ed è felice di riprendere. «Il desiderio di ricominciare come due anni fa in epoca pre-covid – afferma il viceregiù Giovanni Diani – è molto sentito». Tanto sentito che l’associazione ha pensato bene di coinvolgere nel progetto una decina di ragazzi dell’associazione Marco Riva, artefici della costruzione e del trasporto.

«Un modo – spiega il regiù Mariella Cozzi Toia – per far partecipare gli ospiti del sodalizio di don Isidoro, che tra l’altro sono stati molto soddisfatti di costruire questo fantoccio dalle notevoli dimensioni: raggiunge i tre metri e mezzo. Rappresenta la solita vecchia brutta grassa che, bruciata, dovrebbe scacciare i malanni e i guai dell’inverno. Ad accompagnarla, una poesia in dialetto che vuole dire che il fantoccio sta zitto perché non c’è niente di bello e speriamo nel futuro. Dunque quest’anno, a differenza della scorsa edizione, la partecipazione è corale».

Il fantoccio sarà esposto in piazza Santa Maria e bruciato in via Einaudi. A seguire, una cenetta rustica in sede.

La tradizione della Giobia s’inserisce nel palinsesto che il sodalizio porta avanti dal 1951, anno della fondazione. «Da allora la Famiglia Bustocca vuole promuovere la cultura in città anche attraverso queste iniziative che rispolverano le tradizioni culturali – aggiunge il regiù – Accanto a questo non va dimenticato l’almanacco che ogni anno riporta le ricerche di studiosi della città».

Laura Vignati

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