Ieri... oggi, è già domani - 20 gennaio 2023, 06:00

"foa di strasci" - furibondo

Quindi, il "l'e su da giri", nel Dialetto Bustocco da strada, ha pure valore per "sta bene" gode di ottima salute...

"foa di strasci" - furibondo

Stavolta, Giuseppino "l'e foa di strasci" (è furibondo), ma solo a parole. Vuole semplicemente dirmi che il "foa di strasci" è una variante del "l'e pizzu" che significa letteralmente "è acceso", ma pure "l'e su da giri". Quindi, il "l'e su da giri", nel Dialetto Bustocco da strada, ha pure valore per "sta bene" gode di ottima salute.

La precisazione serve per sedare una specie di diatriba fra "puristi" del Dialetto Bustocco da strada e semplici Lettori, i quali hanno avuto un insegnamento del Dialetto, un tantino approssimativo.

Anche qui, serve un'ulteriore specifica. Chi impara il Dialetto (uno qualsiasi, compreso quello Bustocco) sin dagli albori della vita; vale a dire "chi parla unicamente il Dialetto) si perfeziona nella parlata. Quindi andrà ad evocare una terminologia che si basa sui "modi di dire", alcuni dei quali, folcloristici. Chi invece in casa ascolta un dialogo forbito (sic) in Lingua Italiana, apprenderà in maniera sommaria il Dialetto, ma non sarà mai all'altezza di chi nasce e vive in Dialetto.

L'etimologia dei nomi delle parole, difficilmente è riscontrabile in certe espressioni dialettali; quindi si può dire che il Dialetto deve "purgare" certi termini, ma non è in grado di sostituirli. Facciamo un esempio, magari cominciando da quanto scritto sopra. Dire "l'e foa di strasci", nella traduzione spuria (cioè priva di genuinità, di autenticità) significa "fuori dagli stracci", ma è ovvio che nulla ha a che vedere con "è arrabbiato" o "è furibondo". Significa che il Dialetto Bustocco da strada ha preso ad esempio una espressione consolidata nel tempo per esprimere uno stato d'animo.

Chi impara il Dialetto Bustocco conoscendo solo la Lingua Italiana, sarà mai in grado di esprimere il "furibondo" traducendolo in "foa di strasci". Potrà farlo (non metto limiti all'intelligenza) dei "puristi", ma non potrà mai (ribadisco MAI) mettersi al cospetto in tutto e per tutto con chi ha conosciuto e consolidato per anni, l'apprendimento della Lingua Bustocca, dovendo poi apprendere la Lingua Italiana.

Ecco quindi che taluni Lettori hanno dichiarato che in casa loro, il "l'e pizzu" l'hanno tradotto in "è acceso", mentre altri hanno evidenziato la traduzione "è su di giri" sconfinando nello "sta bene".

Ho già scritto un'altra volta (e Giusepèn me lo fa notare) che "in ca tua" (in casa tua) -rivolto a me- "sa discurea dumò'n Bustoccu" (si parlava, si discorreva unicamente in Dialetto) il che significa "t'e imprendu ul Bustoccu prima'nmo da studiò ul Talian" (hai imparato il Bustocco, prim'ancora di studiare la Lingua Italiana.

Prova ne è che, quando mamma Pierina si recava a scuola (Elementari) e chiedeva alla mia maestra, signorina Vandoni Maria Pia, "sciua maestra, mal va'l me fioeu" (signorina maestra, come va mio figlio) si sentiva rispondere "vede signora Pierina, suo figlio non parla l'italiano, ma si esprime con il Dialetto tradotto" il che significa (lo aggiunge Giusepèn) per dire quando sei incazzato, dicevi "sun foa" … dagli stracci, ma la maestra non poteva comprendere cosa caspiterina c'entrano gli "stracci" con la tua "arrabbiatura". - tranquilli Lettori: attenzione ai "professori" che "fanno finta" di conoscere tutto sul Dialetto Bustocco, quando invece, avendolo appreso DOPO avere appreso l'Italiano, non lo sanno tradurre a modo. Tutto ciò col dovuto rispetto al Vocabolario della Lingua Bustocca che dovrebbe (in tutta umiltà, attingere al Dialetto Bustocco da strada (quello non scritto, ma insegnato "battendo di marciapiedi" cioè … vivendo.

Gianluigi Marcora

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