Alle elezioni amministrative di Busto Arsizio del 2021, Gigi Farioli decise di candidarsi a sindaco sfilandosi dalla coalizione di centrodestra e dando il via a un progetto che, di fatto, è stato precursore in ambito locale del Terzo polo.
Dopo una candidatura “di servizio” alle ultime politiche, l’ex primo cittadino bustocco torna in campo con la lista Azione-Italia Viva alle elezioni regionali lombarde del 12 e 13 febbraio. Sostenendo la corsa alla presidenza di Letizia Moratti.
«È la prosecuzione di un percorso iniziato ormai due anni fa, volto alla costruzione di un centro liberale, popolare, cristiano e riformista», afferma il candidato al Consiglio regionale.
Passione ed esperienza
«Mi presento a questo appuntamento elettorale con la medesima passione che mi animava nel ’95, con rinnovato entusiasmo e con maturata esperienza, sia politica sia soprattutto istituzionale-amministrativa», afferma Farioli. Il quale, oltre ad essere stato sindaco di Busto per due mandati, è stato per dieci anni consigliere regionale.
«È un bagaglio con cui mi propongo agli elettori – dice – con la gratitudine nei confronti di coloro che, a tutti i livelli, sia di Italia Viva sia di Azione, sia delle realtà civiche e liberali che stanno partecipando a questo progetto, mi hanno consentito di fare l’esperienza innovativa di Busto, ma soprattutto mi offrono oggi l’opportunità di poter rappresentare Busto, Varese e la Lombardia ancora nel Parlamento regionale».
Convinto sostegno a Letizia Moratti
Farioli si dice «orgoglioso che il Terzo polo abbia scelto con determinazione di puntare su Letizia Moratti». La quale «ha dimostrato la sua capacità di essere ferma rispetto alla necessità di rappresentare alcune caratteristiche tipiche non solo dell’area metropolitana milanese ma dell’intera Lombardia, cioè quel pragmatismo non ideologico, legato alla capacità di intraprendere guardando all’Europa e all’innovazione. E si presenta anche alla luce della capacità di attrarre risorse e finanziamenti del mondo economico internazionale, riproponendo il modello di Expo Milano».
Inoltre, per il candidato al Consiglio regionale, Moratti ha dimostrato «coerenza e fermezza nel rifiutare ogni possibile incarico rispetto al desiderio di proporsi come leader della Regione Lombardia, in una logica che va al di là delle appartenenze ideologiche e dell’ormai superato bipopulismo, che non ha nulla a che vedere con l’interesse dei cittadini, delle famiglie, delle imprese e della Lombardia».
Sanità e innovazione
Il tema della sanità, essendo di competenza regionale, è trasversalmente presente in tutti i programmi elettorali. Ma è particolarmente sentito da chi rappresenta la zona di Busto e dintorni, anche per via del progetto del nuovo ospedale.
«Io ho avuto l’onore, l’orgoglio e la grazia di partecipare ai primi dieci anni dell’esperienza del centrodestra innovativo, dal ’95 al 2005 – ricorda Farioli – quando si guardò alla sanità con capacità di innovazione e di riforma. Elementi che sono andati progressivamente scemando negli ultimi anni».
L’ex sindaco di Busto evidenzia che «una delle linee guida del programma di Letizia Moratti è l’attenzione all’innovazione, legata in particolar modo al progetto nato dal basso dell’ospedale di eccellenza di Malpensa, dell’Alto Milanese e Basso Varesotto. In un contesto non di carattere infrastrutturale, ma prevalentemente di riorganizzazione dell’offerta sanitaria: l’ospedale è un elemento di eccellenza fondamentale, ma inserito in un contesto di riaggiornamento dell’offerta sanitaria territoriale».
«Proposte credibili, non demagogiche»
Come affronterà Farioli questo intenso mese di campagna elettorale? «Con l’entusiasmo dello stato nascente, come direbbe Alberoni, dell’innamoramento – risponde –. Ma anche con la consapevolezza della necessità di essere in campagna elettorale con la serietà di proposte credibili, non demagogiche e propagandistiche. Con la possibilità di incontrare più persone, famiglie, associazioni per raccoglierne le istanze. E per riportare a essere protagonista in Regione Busto e la grandezza e l’eterogeneità della provincia di Varese, un’area importantissima per Lombardia. Portando il bagaglio delle esperienze, delle competenze e i bisogni di un territorio che è fondamentale e che ha bisogno di tornare a marciare come nei tempi migliori».