«Si comunica per opportuna conoscenza che la competente Direzione Generale – Struttura Programmazione Negoziata di Regione Lombardia ha comunicato l’Avviso di messa disposizione del pubblico del Rapporto Ambientale di Vas […] sino al 04/02/2023, per la presentazione delle eventuali osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi».
L’avviso si trova sui siti dei comuni di Busto Arsizio e Gallarate, oltre che di Regione Lombardia. L’inizio di febbraio potrebbe essere, dunque, snodo importante nel percorso per arrivare alla nuova struttura. A disposizione c’è un articolato elenco di file. Fra questi, quelli relativi a Docfap – Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, Metaprogetto e Dati dimensionali.
Nell’avviso che introduce la documentazione si riassumono le ragioni del progetto: garantire l'ottimale offerta di servizio ospedaliero per l’area della Asst Valle Olona come luogo di risposta a bisogni acuti di salute di circa 275.000 abitanti oltre a garantire uno spazio di flessibilità multifunzionale in grado di rispondere alle esigenze strutturali difficilmente prevedibili, anche gestendo futuri, possibili eventi pandemici.
Si torna, inoltre a specificare che «…il nuovo ospedale è ubicato nell’area del comune di Busto Arsizio denominata “Beata Giuliana” su una superficie totale di 167.240 metri quadri. I dati dimensionali per le aree di ricovero del nuovo ospedale unico sono: 773 posti letto oltre a 92 posti tecnici; 40 posti dialisi; 42 culle».
Sulla fase di cantiere si osserva che «…l’area è libera. Il contesto periferico è più favorevole alla possibilità di sviluppare un cantiere meno impattante». La popolazione esposta alle ricadute ambientali del cantiere viene considerata poco numerosa ma si attendono, comprensibilmente, «…effetti negativi temporanei sulla mobilità locale». Si prevede, dunque, «…la possibilità di anticipare, rispetto all’apertura del cantiere, la realizzazione di opere infrastrutturali necessarie all’ospedale, come anche la possibilità di sfruttare il sistema viabilistico ad alta capacità (superstrada e autostrada)». Sulla fase di esercizio, i punti elencati sono: realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica, aumento del traffico con conseguente necessità di interventi infrastrutturali o di politiche per la viabilità, un progetto del verde che mitighi la realizzazione di ampie superfici impermeabilizzate.
È, però soprattutto la sigla Docfap a richiamare l’attenzione. Il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, datato novembre 2022, viene confrontato con il metaprogetto, risalente a maggio dello stesso anno. Ovviamente la superficie complessiva dell’area occupata dal futuro ospedale non cambia ma ci sono sensibili differenze per quanto concerne la superficie complessiva dell’ospedale (circa 30.000 metri quadri in meno), la superficie coperta (circa 5.000 metri quadri in meno) con l’aggiunta di un piano fuori terra (da cinque a sei). Ulteriori differenze significative riguardano i parcheggi: la superficie di quelli per i dipendenti “passa” da 32.000 metri quadri a 17.300 circa, quella per gli utenti a raso da 5.000 a quasi 11.000.
Il cosiddetto “verde profondo”, quello che si trova su superficie permeabile, aumenta leggermente (da 90.000 a 94.000 metri quadri) mentre quello pensile passa da 40.000 a 17.000.
«È emersa – si legge ancora nell’avviso - una migliore sostenibilità complessiva dell’alternativa Docfap […] in particolare l’ottimizzazione degli spazi edificati ha portato alla riduzione delle superfici impermeabilizzate e ad un aumento delle superfici di verde profondo rispetto al metaprogetto. Di contro il Docfap prevede una maggiore incidenza di superfici a parcheggio a raso. Tuttavia si ritiene che tale previsione possa essere migliorata in fase di definizione» anche contemplando «…una diversificazione di modalità di accesso al sito, che privilegi il Trasporto Pubblico Locale e la mobilità dolce, in luogo del solo utilizzo del mezzo privato». Spazio alle osservazioni.