Busto Arsizio - 26 dicembre 2022, 10:00

Il cantautore bustese Lino Pinna scrive e dirige il docufilm “Io chi sono” su Franco Battiato

Quaranta minuti scanditi dai quattro punti cardinali per illustrare in chiave filosofica e spirituale la carriera artistica dell’artista che ha segnato la storia della canzone italiana. Sarà presentato il 7 gennaio al teatro Sant’Anna insieme a un concerto con il batterista storico di Battiato, Gianfranco D’Adda

Il cantautore bustese Lino Pinna scrive e dirige il docufilm “Io chi sono” su Franco Battiato

Nord-Est-Ovest-Sud: così il cantautore bustese Lino Pinna ha voluto suddividere il docufilm su Franco Battiato. Quattro capitoli per scandire la carriera artistica e l’evoluzione umana di un grande cantautore che ha segnato la storia della canzone italiana. E Lino Pinna, animatore sociale nonché produttore musicale e videomaker di Busto Arsizio, ha pensato bene di attribuire i quattro punti cardinali che ben si addicono al cursus honorum di un personaggio che, emigrato dalla Sicilia per venire al nord, ha subito l’influsso delle filosofie orientali, ha raggiunto le masse in Occidente per tornare nella sua terra e sperimentare anche pittura e cinema.

Dunque un docufilm che ha un taglio diverso dal solito cortometraggio biografico. «Occorre leggerlo in chiave filosofica e spirituale – spiega Lino Pinna – perché parte da una domanda “Io chi sono?” che oltre a essere il titolo è anche un interrogativo fondamentale, esistenziale che tutti si pongono. Quella è una domanda che Battiato si era posto fin da piccolo. Così il docufilm è un espediente non solo per parlare di Battiato, ma di tutti noi».

Originale la struttura, appunto con i capitoli della sua vita che equivalgono ai quattro punti cardinali. «Il Nord – prosegue Pinna – racconta l’esordio, quando Battiato emigra dalla Sicilia verso Milano dove a 19 anni incontra Ombretta Colli e Giorgio Gaber che lo lanciano nel circuito milanese». Però presto si distacca dal mondo della musica leggera e fa una sperimentazione.

Da qui, ecco il secondo capitolo, l’Est in cui Battiato conosce e viene influenzato dalle filosofie e religioni orientali che determinano il suo percorso umano e artistico. La sperimentazione prosegue fino al momento in cui raggiunge le masse. «Qui si apre l’Ovest – spiega – Inizia a comporre canzoni pop come “Bandiera bianca” e con “La voce del padrone” arriva addirittura al milione di copie. Inizia il successo: l’Occidente è il luogo di espressione e promozione, dieci anni in cui produce “Alice, Milva” e tantissimi album».

Cala il sipario, il Sud. «A un certo punto – conclude – capisce che l’essere una pop star non fa parte della sua indole, quindi si ritira in Sicilia, l’isola madre e intraprende ulteriori esperienze artistiche come la pittura e il cinema, fino all’ultimo, finché Battiato scompare nel maggio dell’anno scorso».

Quaranta minuti di una biografia che ha tanto da insegnare. Il debutto sarà il 7 gennaio alle 21 al teatro Sant’Anna. Sarà registrato e messo in onda dal canale 79 del digitale terrestre. L’iniziativa rientra in una serata più ampia dedicata a Battiato: “Io chi sono” sarà seguito da un concerto con canzoni del noto cantautore eseguite da Renato Franchi e la sua band, Elena Lago, danzatrice e coreografa, Paolo Raimondi, attore e regista. Da segnalare la partecipazione del batterista storico di Battiato, Gianfranco D’Adda.

Prenotazioni al 347 886 25 44. Ingresso 10 euro.

Laura Vignati

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