«I reparti non sono pieni: di più. Siamo assolutamente in una fase di picco dei tre virus respiratori con cui abbiamo a che fare»: il professor Massimo Agosti, direttore di neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'ospedale Del Ponte illustra una situazione molto difficile, in particolare per i bambini, per via dei tre virus respiratori che stanno mettendo a letto molte persone proprio a cavallo delle feste. «Il pronto soccorso pediatrico dal Del Ponte è pieno, così come quelli di Cittiglio e Tradate» aggiunge Agosti che fornisce anche qualche consiglio, prima di lanciare un accorato appello finale.
Ma andiamo con ordine: professor Agosti, qual è la situazione?
Abbiamo i reparti non pieni: di più. È in corso un'epidemia iniziata strisciantemente a fine ottobre, radicata a novembre ed esplosa alla fine dello scorso mese.
Di che epidemia si tratta?
Abbiamo a che fare contemporaneamente con tre virus respiratori: uno che colpisce i bimbi piccoli sotto i due anni e, in particolare sotto l'anno, ma ancor più in particolare tra i 3 e i 6 mesi, cioè i neonati. Si tratta di un virus respiratorio sinciziale: noi lo conosciamo bene perché ogni anno questo virus ci fa visita tra novembre e febbraio-marzo con alcune punte significative. Ne stiamo vivendo una ora e la pressione è molto forte: il pronto soccorso pediatrico è pieno all'ospedale Del Ponte ma anche a Cittiglio e Tradate.
Quali sono i bimbi ricoverati?
La maggior parte di quelli colpiti può essere curata a casa ma alcuni di loro, perché molto piccoli o perché colpiti in modo intenso dal virus o per problematiche associate, vanno trattenuti e curati in ospedale.
Gli altri due virus quali sono?
Quello dell'influenza classica ma, nelle retrovie, c'è anche il Covid che non vuole perdere completamente la scena. Ho avuto in cura bambini colpiti in contemporanea da due virus, influenza e virus sinciziale, ma anche da tutti e tre, anche se più facilmente ne prendi uno.
Di cosa hanno bisogno i ricoverati?
Di assistenza respiratoria per qualche giorno e, qualche volta, di cure nelle terapie intensive pediatriche o neonatali. Serve molta attenzione e una struttura organizzativa molto importante in questa fase visto che quando i reparti di pediatria si saturano, devi trasferire il bambino da un'atra parte.
Siamo in una fase di picco?
Assolutamente sì. È difficile capire quanto durerà: speriamo che con la sospensione delle scuole e le festività diminuiscano anche la diffusione e i casi. Il rischio però è che sia una tregua e il timore è che i contagi possano poi riprendere con forza dal 7-8 gennaio.
Anche molti adulti sono malati: qual è la situazione dell'influenza tra i grandi?
Da quello che mi dicono i colleghi, sta creando problemi: non è un virus facile. Si dice spesso "una banale influenza" ma non è proprio tanto banale.
Che consiglio si sente di dare ai genitori, e non solo?
Di prestare attenzione alle norme igieniche, lavarsi spesso mani ed evitare contatti ravvicinati dei bimbi con i nonni, con le persone fragili o le donne in gravidanza. Ma, soprattutto, e se vuole può metterlo anche nel titolo, dico con forza: vaccinatevi contro l'influenza perché siete ancora in tempo per farlo.