Oggi come allora. Esattamente come più di trecento anni fa la chiesetta della Cascina dei poveri torna a popolarsi di Gallazzi che si ritrovano a cantare e venerdì terranno il loro primo concerto. Da quando è nato il comitato “Pro cascina dei poveri” è risorto anche il coro, battezzato come “Gallazzi’s choir, considerando il numero elevatissimo di famiglie che nella zona di Beata Giuliana portano proprio quel cognome.
L’idea è nata da Tito Olivato, promotore del sodalizio a favore della cascina, nonché autore insieme ad Alfredo Castiglioni del libro sulla Cascina dei poveri presentato domenica nella galleria Boragno. Lui che è anche maestro di musica ha pensato bene di dare voce ai Gallazzi per ben due volte: la prima intervistandoli e traendo aneddoti e curiosità da riportare nel libro, la seconda mettendo in piedi il coro.
E venerdì si fanno conoscere alla cittadinanza intonando un programma di tutto rispetto alternato a poesie in dialetto e aneddoti. Precede l’Ave Maria in dialetto il brano “Per noi è nato un bambino” e “Gloria in cielo e pace in terra”. Spazio poi all’aneddoto sulla Cascina dei Poveri, cui seguono “Benedetta sia Maria, Astro del Ciel, Tu scendi dalle stelle e Re Magi. Dulcis in fundo, altro aneddoto e “Gaudete”.
Dunque «la Cascina dei Poveri chiama, i Gallazzi rispondono – commenta Tito Olivato – All’oratorio San Bernardino, ora come allora, i Gallazzi si ritrovano per pregare cantando: per lo più donne e uomini Gallazzi di buona volontà a digiuno di musica, che si misurano con i brani natalizi per augurare un sereno e Santo Natale a tutti i partecipanti».
E aggiunge: «La circostanza è propizia per dire che in questo Oratorio, più di tre secoli fa, i Gallazzi hanno pregato e cantato, si sono battezzati, sposati e hanno fatto anche funerali. Quella di venerdì sarà una giornata simbolo per dire alla cittadinanza che la Cascina c’è con i suoi abitanti e che non si vuole dare un colpo di spugna alla storia secolare. Anzi, ci si impegna a ipotecare il futuro per far rivivere un passato che trasuda di storia, fatta da uomini e donne comuni, che hanno compiuto il loro dovere quotidianamente con la pioggia e con il sole, con le fatiche e le gioie di ogni giorno».
Al termine, vin brulè e panettone offerto dal supermercato Migros.