21 dicembre 2012: sotto i portici della Galleria Sordi a Roma, con una conferenza stampa organizzata per strada, nasce Fratelli d’Italia.
Dieci anni dopo, contro ogni previsione, quel partito è diventato la prima forza politica del Paese. E la sua leader Giorgia Meloni, a cui vanno molti meriti per questa crescita, è la prima donna presidente del Consiglio nella storia italiana.
Fratelli d’Italia celebra questo traguardo con una tre giorni di festa a Roma, da domani a sabato. Per il gran finale in piazza del Popolo ci sarà anche Giuseppe De Bernardi Martignoni, storico esponente della destra a Gallarate e in provincia di Varese.
«Venni contattato nel 2013 per le elezioni regionali – ricorda Martignoni – ma avevo già sottoscritto una candidatura alla Camera con il Pdl, quindi dovetti declinare e posticipai l’adesione al partito al 2014».
Martignoni aveva un filo diretto con Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato: «Mi chiamò personalmente e discutemmo in occasione di una festa provinciale a Somma Lombardo». Di lì a poco, con la costituzione di un circolo del partito, iniziò l’esperienza di FdI a Gallarate.
Nel 2016 arriva la candidatura alle amministrative: «Prendemmo 900 voti, io 265 preferenze. Arrivammo al 4-4,5 per cento, vincendo con le elezioni con Andrea Cassani». E Martignoni diventa il primo consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Gallarate. Così come è stato il primo consigliere provinciale per AN e, più di recente, per i “Fratelli”.
Oggi siede ancora nella sala consiliare gallaratese, come presidente dell’assise. E continua a svolgere ruoli dirigenziali nel partito, di cui è stato anche vicepresidente provinciale durante la “reggenza” dell’onorevole Paola Frassinetti.
«Ho sempre avuto ruoli apicali nel partito a livello provinciale – spiega –. Oggi metto a disposizione per le elezioni regionali la mia esperienza maturata in Fratelli d’Italia fin dagli inizi e la mia militanza nata negli anni Novanta col Movimento Sociale e poi con Alleanza Nazionale, in un percorso lineare con la destra nel Varesotto».
Lo fa in un quadro politico ben diverso rispetto a quello di dieci anni fa. «Siamo partiti con percentuali che si aggiravano intorno al 2,5, per poi crescere costantemente – osserva –. Dobbiamo ovviamente ringraziare Giorgia Meloni, perché con la sua caparbietà ha portato il partito a questi livelli. Però non dimentico quanto fatto dall’amico di lunga data Ignazio La Russa, che ha sempre creduto in me e fin dall’inizio mi ha spronato, chiedendomi di partecipare con lui a questa avventura».
Il partito è cresciuto: «Abbiamo tre consiglieri a Gallarate, un onorevole come Andrea Pellicini, mio collega in Provincia come assessore. Suo padre, il senatore Pellicini, fu per me un maestro politico».
Martignoni evidenzia come si sia arrivati ai numeri di oggi grazie a «una militanza costante. Io stesso mi ritengo un dirigente militante, uno che si è sempre rimboccato le maniche. All’inizio eravamo in pochi ai gazebo. Con Salvatore Marino e altri abbiamo lavorato, ci siamo impegnati e a livello territoriale siamo sempre stati attivi per il bene della nostra provincia».
Con un vanto: «Nel nostro partito nessuno è stato paracadutato o promosso in qualche lista per mancanza di uomini. Abbiamo avuto la possibilità di crescere come classe dirigente, “scalando” per gradi amministrativi. Tutte le persone che si mettono a disposizione alle elezioni hanno fatto un percorso».
«E – aggiunge – ci ha sempre caratterizzato anche la fedeltà alla coalizione, che non abbiamo mai tradito. A Gallarate, quando nella scorsa consiliatura alcuni esponenti della maggioranza avevano abbandonato l’amministrazione, noi abbiamo tenuto la barra dritta, sostenendo fino all’ultimo il sindaco Cassani e il programma. Noi siamo leali ai patti stipulati. Certo, ci sono state delle “sbavature” in altre città, ma in quel caso abbiamo subito detto come ci saremmo comportati. Perché non siamo legati alla poltrona o al potere, ma al bene della collettività e alla parola data».
E questa «coerenza, dimostrata a livello nazionale e sul territorio, è stata un fattore chiave nella crescita costante del partito», conclude Martignoni, che sabato sarà a Roma insieme alla «comunità umana e politica che si chiama Fratelli d’Italia».