La Festa che viene. Sapore di mandorle e miele. Alberi a sprizzare sorrisi. Campane a suonare a distesa. Gli zoccoli dei cavalli a picchiare il terreno duro. Gelo. La brina ad abbellire le foglie delle verze. Da lontano, una cornamusa. Il pastore coi calzettoni di lana, a bendare le gambe. Una zampogna. Il suono del fiato. Le dita a modulare le note. Caldarroste, già di mattina. Una campana a dettare il ritmo ad altre sorelle. I din-don sono cadenzati e austeri. Ogni casa, un presepe. Sullo sfondo il manto di stelle a luccicare. I bagliori d'una lampada a tonificare i chiaroscuri. Musica in sottofondo a seguire le mosse delle statuine in processione. Nella mangiatoia, la biada. L'asinello e il bue a tenersi compagnia. Il Bimbo, ignudo a scaldarsi nel refolo di fiato degli animali. San Giuseppe e la Madonna con lo sguardo nella cuna. Fisso e attento, gioioso.
C'è un mulino con le pale della macina a percorrere il verde. Arriva gente da lontano. Chi con la cesta sulle spalle. Chi con una pecorella accanto. Chi ha un sacco colmo di doni. Chi si porta la mucca appresso per donare il latte al Bambino sorridente. Una voce. La cornamusa soave e leggera. Il muschio fa il verde. Batuffoli di cotone a fare la neve. Gli uomini col cappello rustico a larghe tese. I bimbi, spettinati per la corsa. Le urla di gioia per l'Evento si espandono nella radura. Un casolare laggiù in fondo. Il comignolo che sbuffa il calore. Anche i passeri volteggiano sereni nel cielo. Fa freddo, ma stamani è primavera. O forse estate. C'è il Bimbo che vuole colore e tremore... di canti e di lodi, nessun rimbrotto.
Lo sguardo di mamma è bonario. Il babbo è assonnato e, per miracolo diventa vispo e allegro. Ci ha lavorato una notte per la Festa che viene. Il Presepe sopra il buffet addobbato di meglio e d'amore. Acqua gelida a stropicciare gli occhi. La ricompensa per il babbo è lo stupore. Arrivano i compagni di scuola. Un vociare allegro. In coro si eleva un ohohohoh candido e giulivo. Gli occhi sono puntati sul panorama. Sotto le stelle "a parete" c'è l'atmosfera Stelle tutte uguali, giallo ocra. Il cielo blu-cobalto su un foglio di carta pesante... C'è letizia, la gioia di essere insieme. Una mamma (non la mia) intona una nenia. La mia dà l'annuncio del "Tu scendi dalle stelle". Il coro si espande. Tutti intonati. Mano sul cuore. Labbra a volteggiare come fanno le colombe contente. Il micio non fugge. Si sente il muggito dalla stalla. Il cane abbaia delicato. Nel pollaio, il gallo non è irriverente. La chioccia fa presto a suonare l'adunata. Il profumo delle castagne si fa intenso. Verranno caldarroste per tutti. E' lo zio che rimesta i marroni nella pentola sul fuoco.
Gli occhi sono tutti puntati al Presepe che si anima. Ognuno muove le statuine a piacimento. C'è perfino un aquilone attaccato alla mano di un bimbo. Un cavallo nell'abbeveratoio, col muso che accarezza l'acqua che non scorre. La ruota del mulino circola con la fantasia. Due case lontane. Ora la campana suona davvero, là fuori. Dentro i cuori, un formicolio senza pari. La chiamano emozione. Poi, la mamma che fatica a farsi sentire, quasi tuona con un allegro "il latte è caldo" e coi biscotti vicini, vuol dire che si fa colazione. Tutti assieme. Sette, forse otto ragazzi col sorriso negli occhi e il candore cucito sul viso, a raccontare il proprio Natale... ora, per la Festa che viene. Dentro sogni e ricordi. Nell'anima che accoglie sorrisi. Mi sveglio? Non avevo dormito! Ricordi coi sogni, a cuore acceso.