Su quella statua si sono posati gli occhi di tante persone, cercando una luce di speranza. È l'Immacolata, che si trova in un punto dell'ospedale di Busto Arsizio, particolare a maggior ragione se pensiamo agli anni che stiamo cercando di lasciarci alle spalle, quelli del Covid: vicino al padiglione delle Malattie infettive e a quello dove si trovano anche reparti come l'hospice e la psichiatria.
Quella statua là fuori dai vetri della propria stanza è stata una luce per molti, ma era anche divorata e oscurata dallo scorrere implacabile del tempo. Era stata voluta da don Abramo. Non potevano stare a guardare coloro che da sempre accompagnano i malati nei luoghi di fede e che garantiscono loro assistenza e amicizia: l'Unitalsi di Busto Arsizio.
«Abbiamo voluto fare qualcosa, provvedendo al restauro della statua - spiega Nicola Ruggiero, presidente dell'Unitalsi a Busto Arsizio - così è stato svolto un importante lavoro e ora ci sarà una processione, proprio nel giorno dell'Immacolata». Se n'è occupata l'associazione, grazie al supporto di Antonio Colombo che ha voluto rendere omaggio alla Madonna con il suo contributo: «Si è voluta testimoniare con la presenza di Maria la vicinanza con la preghiera ai sofferenti ricoverati in quei padiglioni».
Un gesto, come una carezza, che giovedì 8 dicembre sarà offerto agli occhi e alle preghiere di tutti con una cerimonia. Dopo la Messa in cappellania delle 14.45 si procederà da parte di monsignor Severino Pagani - spiegano i volontari - alla benedizione della statua della Immacolata Concezione. Ci sarà una processione, come quelle che riuniscono i fedeli a Lourdes, e chiamerà Unitalsi, Oftal, Avulss Oari, tutti coloro che collaborano con la cappellania.