Una serata all’insegna del ringraziamento, della sensibilizzazione e dell’essere sempre ambasciatori Avis. Questa la cerimonia che ieri, 18 novembre, ha affollato di avisini di Busto e della Valle Olona, con i familiari e diversi giovani, il teatro Fratello Sole.
Dopo uno stop di due anni, in tanti hanno voluto dire grazie a chi ha a cuore il concetto della donazione. E Busto vanta una lunga lista di persone, e non solo adulti, ma tanti giovani. LEGGI QUI
Hanno voluto dire grazie il presidente Avis Giuseppe Bianchi e l’assessore alle politiche istituzionali Mario Cislaghi: «Mi ha colpito un dato letto di recente: le donazioni sono in aumento da parte dei giovani. Sono aspetti positivi per cui rivolgo a nome dell’amministrazione comunale e della città un ringraziamento per la vostra generosità e presenza verso i bisognosi. Un ricordo speciale per due figure che hanno dato lustro all’associazione, Pietro Secondin e Vittore Malacrida».
In rappresentanza dell’amministrazione c’era anche il consigliere comunale Alessandro Albani che ha rimarcato il «grande senso civico» di coloro che donano. Ha voluto dire grazie la rappresentante regionale Sonia Marantelli, sottolineando come l’associazione di Busto sia la più grande della provincia di Varese, attenta e ben integrata nel tessuto sociale. A dire grazie a nome della Regione Lombardia c’era il presidente della commissione sanità Emanuele Monti: «Donare è vita, è amore. Grazie». E i grazie non si sono fatti attendere nemmeno dal consigliere Franchetti di Solbiate Olona e da Luca Basile responsabile provinciale Avis.
Poi, la spiegazione del progetto accoglienza illustrato nei dettagli dall’avisina Maria Maddalena Langè.
Quindi, spazio alle premiazioni. I primi a salire sul palco sono stati gli avisini che hanno raggiunto il traguardo delle 120 donazioni: Davide Benincasa, Roberto Fogliada e Adelio Milanese. Seguiti da quelli che hanno raggiunto quota 100: Sergio Bottiani, Stefano Brandalise, Angelo Brasu, Claudio Brida, Franco Castellini, Maria Angela Colombo, Pierluigi Colombo, Giuliano Forner, Elvisio Giorgio, Roberto Gussoni, Massimo Lavazza, Oliviero Motta e Cristiano Piazzardi. Tutti sono stati premiati con diploma e medaglia.
Una bella performance delle ragazze della Società di ginnastica artistica Pro Patria bustese presentate dall’allenatrice Antonella Minnella ha sancito lo stacco tra la prima e la seconda parte della serata, più centrata sui giovani, in particolare sugli studenti delle scuole superiori cittadine: stando a dati recenti, ben 354 avevano chiesto di fare la visita di idoneità.
Numeri eloquenti, dunque, che insieme al progetto “Il sangue un bene prezioso” sono stati illustrati dall’ex docente del liceo scientifico Tosi Maurizio Moscheni che da anni fa da mediatore tra l’associazione e le scuole. «Quindicimila gli studenti che hanno ottenuto informazioni – ha spiegato –. Sempre molto positiva la risposta. I giovani hanno una fortissima generosità. Nell’Avis di Busto, a differenza di altre città, l’età media dei donatori si sta abbassando. A incoraggiare e sensibilizzare i giovani si organizzano incontri nelle scuole dove si fanno ben capire i vantaggi della donazione, anche con l’aiuto di testimonial d’eccezione come il ginnasta Igor Cassina e i primatisti nell’apnea Umberto Pelizzari e Gianluca Genoni e altri ancora, ospiti negli anni scorsi».
Un plauso e un riconoscimento sono dunque andati ai docenti che nelle scuole superiori fanno da referenti nel progetto “Il sangue un bene prezioso”: per i licei Isabella Cuccovillo e Carlo Battaini e per i tecnici Samantha Luraschi, Elisa Sonnino e Sergio Della Valle.
La serata è poi proseguita con la premiazione degli avisini che hanno raggiunto le 75 donazioni, poi le 50, 25, 16 e 8. Più volte sono risuonati i nomi dell’ex presidente Pietro Secondin e del medico Vittore Malacrida che si sono prodigati per l’associazione. A loro sono stati dedicati la sala riunioni e lo studio medico al quarto piano del padiglione Pozzi, accanto al centro trasfusionale. Mattatore della serata Omar Trotti.