Daniele Cassioli vi parlerà di strategia. Alla Liuc di Castellanza la professoressa Eliana Minelli introduce il campione paralimpico di sci nautico, che ha collezionato titoli da record e la voglia di ispirare per far sì che tanti altri non si rinchiudano in se stessi e nelle proprie paure ma sprigionino ciò che possono essere, anzi ciò che sono.
Come dare una svolta alla propria vita, era il titolo dell'incontro promosso all'università. E quella svolta, si può imprimere ogni giorno, ogni istante, facendosi le domande giuste, non rifugiandosi in risposte comode, sottraendosi all'implacabile "piano inclinato" - e qui perché non ispirarsi ad Aldo Giovanni e Giacomo, menzionati accanto a sportivi, campioni e scienziati, perché da ciascuno si impara - in cui si scivola in balìa di altro. In una espressione, «giocando la nostra partita al meglio, perché è quando nella vita ti metti in gioco, che il gioco della vita comincia davvero».
Sì, ha parlato di strategia, Cassioli. Quella autentica, che serve a trovare la propria strada, ad ascoltare il proprio desiderio, a convogliare anche la rabbia che si prova quando ci si trova in condizioni che impediscono di fare alcune cose. Ma non altre, e potrebbero essere quelle che ci realizzano sul serio: sta a noi scoprirlo.
Ci sono tanti studenti in aula e collegati ad ascoltare Daniele Cassioli, a cogliere le immagine potenti che usa per trasmetterci ciò che possiamo fare: il parlamento mentale, la cassetta degli attrezzi, quel piano inclinato a cui possiamo dire basta, l'allenamento che costruisce l'identità e poi paura che rappresenta la vera cecità. Ma anche quel perdono che è una forma di egoismo virtuoso, il desiderio appunto, la grande forza di cogliere che «vedere oltre è sempre una scelta».
E scegliere conduce dritto alla libertà. Siate liberi, è il grido che irrompe dalla Liuc, dopo che Alessandra Massironi, responsabile del Servizio Counseling and Well-being, tira le fila su quanto si può portare a casa stasera da questo incontro. Anche sfogliando e assaporando il libro "Insegna al cuore a vedere: Il bello è oltre la superficie delle cose", scritto con Salvatore Vitellino (edizione De Agostini) che questi concetti trasmette. Concetti è anzi termine freddo e sbagliato: sono esperienze, riflessioni calate nella vita e che da essa affiorano, per essere condivise e aiutare gli altri. Un aiuto che avviene anche attraverso Real Eyes Sport, l'associazione con cui il gallaratese offre la possibilità a tanti bambini di praticare le discipline sportive, così spesso ridotte o addirittura negate ai ragazzini con disabilità.
Lo sport, del resto, è quel pezzo di strada che c'è tra noi e la felicità. E stasera da Daniele non si esce felici, ma desiderosi di impegnarsi per esserlo: è il dono più bello, come è bello che un'università abbia .
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