«La situazione dei medici base a Castellanza, e il tutto il resto della Regione, sta assumendo connotati ormai catastrofici».
Queste le parole con cui il Segretario del Pd castellanzese ha iniziato una riflessione sul futuro della medicina territoriale cittadina, che entro la fine dell’anno perderà ben 5 dei 10 medici di medicina generale che operano sul territorio, fatto che potenzialmente potrebbe portare alla chiusura del poliambulatorio di via Vittorio Veneto.
Un problema, quello della mancata sostituzione dei medici di medicine generale che vanno in pensione, che ormai sta iniziando a pesare sensibilmente in tutti i nostri paesi complice, secondo Dell’Acqua, una serie di comunicazioni mancate o tardive da parte di Asst.
«Quest’anno ai primi di settembre moltissimi castellanzesi sono rientrati dalle ferie e si sono ritrovate senza un medico di riferimento – spiegano il segretario Alberto Dell’Acqua, Gianni Bettoni e Giuseppe Rocco – e questo perché le comunicazioni lettere mandate dalla Asst competente o sono arrivate in ritardo o non sono proprio giunte a destinazione.
Se a questo si aggiunge il fatto che oggi, al contrario di quanto accadeva in passato, non si viene più assegnati automaticamente ad un sostituto, è evidente che il sistema abbia cessato del tutto di funzionare».
Le cause di questa situazione, secondo il Pd castellanzese, sono da ricercare sia nelle condizioni decisamente sfavorevoli in cui vengono messi i giovani che decidono di intraprendere la carriera di medici di medicina generale, sia nel sistema sanitario regionale, che sfavorirebbe, di fatto, la medicina territoriale.
La decisone di accentrare la maggior parte dei servizi sanitari in grandi poli come il nuovo ospedali di Lagnano o quello di Busto e Gallarate, infatti, a parere di Dell’Acqua è destinata a impoverire, se non a cancellare del tutto, il sistema attuale.
«La mancanza di medici a cui stiamo assistendo oggi è figlia di una politica errata – prosegue il segretario del Pd – che ci sta facendo perdere i primi presidi della sanità sul territorio: i medici di medicina generale.
Quest’incapacità di organizzarsi e di pianificare un’efficace strategia per far fronte al problema dei pensionamenti, che era tristemente prevedibile già da tempo, è la testimonianza concreta di una politica regionale che negli anni si è dimostrata incapace di gestire problematiche territoriali solo con continui accentramenti e super-ospedali».
Ma cosa fare per cercare di risolvere la situazione? A questa domanda Alberto Dell’Acqua risponde con una serie di interventi che potrebbero invogliare i giovani a intraprendere nuovamente questa carriera.
«Sappiamo tutti che i problemi che allontano i neo laureati dalla professione sono principalmente di natura burocratica ed economica – sottolinea – anche perché la professione di medico di medicina generale non porta a percepire le stesse entrate delle altre specializzazioni.
Oltre che una serie revisione dei compensi, quindi, sarebbe necessario anche intervenire sul carico burocratico che grava sulle spalle dei medici, magari prevedendo di affiancare loro una figura puramente amministrativa che sia in grado di far fronte a queste gravosissime incombenze che di fatto tolgono solo tempo alle visite all’interazione coi pazienti».
Perché tutto ciò sia possibile, però, secondo il Pd castellanzese è necessario che la Regione cambi bruscametne rotta nella gestione della sanità, e per fare ciò servono figure nuove in grado di affrontare le criticità con strategie innovative.
«È per questo che come Circolo di Castellanza non sosterremo mai e poi mai Letizia Moratti come candidata alla Presidenza della Lombardia – concludono gli esponenti del Pd – è una candidatura insostenibile, perché non può esserci un cambiamento sostanziale nella situazione della Lombardia candidando, riciclando in altre realtà politiche, gli stessi centri di potere che oggi governano questa Regione.
Il nostro messaggio è chiaro e siamo pronti alla barricata se dovesse rendersi necessario, anche a costo di non fare nessun tipo di campagna elettorale».