Monteviasco, la politica si muove per rompere l’isolamento della frazione montana di Curiglia. La funivia è ancora ferma e così nei giorni scorsi il deputato leghista Stefano Candiani era intervenuto affermando che «è ora di dare una seria risposta, perché non può essere che di questo piccolo borgo del Luinese lo Stato si ricordi solo quando magari accade qualche fatto eclatante».
Allargando il discorso all’alto Varesotto, «come per molte terre di frontiera considerate gli estremi dell’impero, tranne per esigere le tasse. Ragionamenti vetero leghisti? No, direi piuttosto la constatazione che la situazione di questi territori non è ancora cambiata. A riguardo – aveva ricordato Candiani – è dal 2013 che insisto sul riconoscimento di una Zes, ovvero una zona economica speciale con sgravi e agevolazioni contrastare spopolamento e impoverimento di tutte le aree di confine con la Svizzera poste tra le provincie del Verbano Cusio Ossola, Varese, Como e Sondrio».
Il leghista aveva fatto sapere che avrebbe parlato del tema con gli altri parlamentari eletti in provincia di Varese, «a prescindere dalla loro appartenenza politica, pronto a collaborare con chiunque ci starà. Poi vedremo chi ci sarà e chi invece preferirà mettersi alla finestra a guardare. Stessa richiesta di collaborazione naturalmente rivolgerò anche a tutte le istituzioni socio economiche del territorio. Io ci sono. Chi ci sta?».
Oggi arriva la risposta del deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, ex sindaco di Luino. «Su Monteviasco Stefano Candiani ha assolutamente ragione – afferma – e apprezzo la sua proposta di riunire i parlamentari del territorio per trovare una soluzione definiva che permetta al borgo di uscire dall'isolamento. Ritengo che, essendo economicamente non conveniente per un privato gestire la funivia, debbano essere le istituzioni pubbliche a farsene completamente carico.
E non penso ovviamente al piccolo Comune di Curiglia, ma degli enti superiori. Stiamo parlando di una situazione quasi unica in Lombardia, di un paese non collegato alla rete viaria, di una preziosità culturale e turistica nel panorama delle nostre montagne. Non possiamo pensare che l'Italia non sia in grado di fare funzionare una piccola funivia».
Pellicini concorda «anche sulla proposta che i parlamentari, a prescindere dalla loro collocazione politica, collaborino anche per affrontare le gravi difficoltà in cui versa tutto il territorio del luinese, dalla viabilità ai collegamenti ferroviari, dalla preoccupante desertificazione industriale al tema degli incentivi fiscali per non perdere continuamente manodopera in favore della vicina Svizzera. Ne ho già parlato anche con il ministro Giorgetti che ha assicurato il suo personale sostegno. Insomma, è necessario fare sistema costruendo un “fronte del nord della provincia di Varese”, capace di combattere le pulsioni attrattive verso Milano e la Svizzera».