«Questa mattina sono apparsi sulle colonne dei portici del centro cittadino, in via Don Minzoni - esposti in violazione delle norme sulle pubbliche affissioni - alcuni manifesti che si richiamano al centenario della marcia su Roma. I toni ambigui dei manifesti non attenuano la gravità del fatto». LEGGI QUI
Così esordisce il comunicato dell'Anpi - sezione bustese "Giovanni Castiglioni" - che interviene sui manifesti comparsi in centro e poi rimossi - È certo che la presa del potere da parte del fascismo fece seguito ad almeno due anni di scorrerie e di violenze, con distruzione delle camere del lavoro, intimidazioni, aggressioni fisiche e uccisioni di avversari politici». Nel ripercorrere i tragici fatti storici, l'Anpi osserva: «Il 28 ottobre è pertanto una ricorrenza infausta e i manifesti affissi oggi sono inaccettabili. Essi risultano anche oltraggiosi perché esposti nella via dedicata a Don Giovanni Minzoni, un parroco del ferrarese che, nel 1923, venne barbaramente ucciso a bastonate da squadristi fascisti».
Interviene anche la Fivl - Raggruppamento F.lli Di Dio: «Si associa totalmente alle dichiarazioni degli amici dell'Anpi che ringrazia per il comunicato. Chiediamo che l'amministrazione si attivi immediatamente per la rimozione dalle colonne del centro cittadino dei manifesti e spera che il sistema di video controllo possa essere di aiuto a dare un volto ai colpevoli di questo gesto codardo. Ribadiamo i valori dell'antifascismo e chiede che la maggioranza silenziosa, democratica e antifascista della città faccia sentire la sua voce. Non sottovalutiamo questi fatti e teniamo alta la guardia raccontando nelle scuole la storia di quegli infausti giorni che portarono un ventennio di dolore e morte. W la resistenza w l'Italia democratica e repubblicana».
Scrive inoltre il Comitato antifascista, appoggiato da una serie di associazioni: «Ecco cosa è comparso oggi, tetro centenario della tetra marcia su Roma, per le vie del centro cittadino bustese».
Si esprimono le medesime preoccupazioni «avanzate nell'intervento dell'onorevole Scarpinato in Parlamento di fronte al "nuovo" governo, discorso in cui ha anche fatto un resoconto storico del fascismo mai morto, virale ed endemico in Italia. E così pure accogliamo le parole di Tomaso Montanari nel corso ieri sera di Otto e mezzo, il programma televisivo condotto dalla Gruber, in cui ad una giornalista interlocutrice che afferma che in Italia non c'è il fascismo, lo storico dell'arte replica "mah?!...di sicuro ci sono i fascisti". Interventi che non possono che rispedire ad ogni mittente l'accusa di "vetustà" dell'antifascismo e della Costituzione sua figlia».
Il ragionamento continua e si conclude ponendo «l'antifascismo senza se e senza ma come bussola che ci orienti e come progetto trasformativo del presente. Proprio ed anche perché il presente è questo». Secondo i firmatari «è tempo del distinguo e di sgombrare il campo da ogni ambiguità, pena spalancare ancor di più i portoni alla deriva che corre sui binari di crisi e precarietà, povertà e guerra. Che fare? Siamo in democrazia e prosegue l'impegno antifascista quale strumento civile e culturale di cambiamento per un mondo migliore. Non si scherza né sui santi né sui morti per la Resistenza ed antifascismo».
Si chiede infine che «da questa città giunga un segno chiaro di condanna di quel passato chiediamo a Sindaco e consiglio comunale tutto di esprimersi contro questa provocazione, alle autorità competenti di vigilare ed individuare ed intercettare per tempo gli autori di questi atti, ed al Comune di verificare la completa rimozione di quei manifesti ed affiggere al loro posto e proprio come Comune la stampa della XII DISPOSIZIONE TRANSITORIA FINALE della Carta Costituzionale e normative ad essa collegate - si conclude - Sarebbe un piccolo ma importante atto di "riparazione"; rinnovare il riconoscimento della Storia di Resistenza della nostra città già insignita per questo valore».
Sottoscrivono AdL Varese Sindacato di Base, Alleanza Verdi-Sinistra Italiana-Possibile-Reti Civiche, Pci Busto, Associazione Quadrifoglio, Rifondazione Comunista Busto/Gallarate, Medicina democratica Rete di cooperazione educativa.