«Oggi alla Kay hanno finito il cibo». Suor Marcella Catozza comunica questa notizia che ferisce profondamente. Lei è qui, in Italia, impossibilitata a partire per Haiti: «Poi non potrei raggiungerli».
Di colpo, le immagini che in questi mesi ci hanno trasmesso un po' di speranza, nonostante la guerra delle bande e la miseria infuriassero attorno, sembrano sbiadire. I bambini che la missionaria bustocca cercato di proteggere, accudire, far crescere con una luce nel buio infernale del Paese, non hanno niente da mangiare adesso. I loro libri di scuola, in larga parte distrutti lo scorso agosto. LEGGI QUI
Ora niente cibo, tanta paura. Haiti è dilaniata dalla violenza e avanza anche il colera, con cui la popolazione aveva già dovuto fare i conti, dopo il terremoto. Haiti dove tutto sembra precipitare, ma alla Kay erano stati piantati dei semi importanti.
Non si può fare niente, in questo momento. Se non pregare, unica via che può tornare a far sperare.
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha chiesto alla comunità internazionale di inviare un contingente di forze armate nel Paese più povero delle Americhe, sta affrontando una grave crisi politica, economica, di sicurezza e sanitaria. Crollo dell'ordine pubblico, è la diagnosi.
Ma a chi importa, davvero, di Haiti? A chi importa dei bimbi di suor Marcella? Domande senza risposta, o con una risposta desolante.
SU