Economia - 23 settembre 2022, 12:55

Anche la birra in difficoltà per la carenza di CO2, ma a Induno Poretti controcorrente: «Fornitura garantita grazie ai nostri investimenti»

Mentre altre aziende fanno i conti con la carenza di materia prima, lo stabilimento varesino continua la produzione senza ripercussioni. «Carlsberg Italia al momento non è impattata grazie agli investimenti fatti dall’azienda a Induno che ci permettono di recuperare la CO2 prodotta durante la fermentazione»

(foto dalla pagina Facebook dell'azienda)

(foto dalla pagina Facebook dell'azienda)

Combattere le difficoltà grazie alla tecnologia green. È quello che sta accadendo al birrificio Carlsberg di Induno Olona. Mentre molte aziende non solo che producono acqua minerale ma anche birra (come recentemente accaduto alla Manabrea di Biella), stanno facendo i conti con la carenza di anidride carbonica., l'azienda ex Poretti con sede alle porte di Varese va controcorrente.

Merito in particolare delle tecnologie sviluppate dal gruppo anche in materia di ambiente: la conferma arriva dall'azienda stessa. 

«Carlsberg Italia, al momento, non è stata particolarmente impattata dalla carenza di CO2 - spiega Diego Volpi, Supply Chain Director di Carlsberg Italia - sia grazie alla rete globale di Carlsberg che è coperta da forti partnership in grado di garantire la fornitura di CO2, sia grazie agli investimenti fatti dall’azienda nel Birrificio Angelo Poretti a Induno Olona che ci permettono di recuperare efficientemente la CO2 prodotta durante la fermentazione».

La produzione, quindi, nello stabilimento varesino va avanti senza particolari ripercussioni e non è stato necessario interrompere la catena nel caso biellese, come riportato dalla stampa nazionale nei giorni scorsi.

Dal 2015, fanno sapere dalla Carlsberg, le emissioni di CO2 sono diminuite del 38%, con un impatto ambientale positivo determinato anche dall’utilizzo del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili. In questa direzione anche DraughtMaster di Carlsberg, sistema di spillatura “green” con fusti in PET e senza CO2 aggiunta, che consente di ridurre i quantitativi di anidride carbonica immessi in atmosfera. Solo nel 2021 sono stati risparmiati quasi 12 milioni di Kg di CO2.

Un risparmio che oggi risulta vincente anche sotto il profilo delle forniture.

Redazione

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