È l’appuntamento immancabile per il popolo della Lega: dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, domenica torna l’adunata di Pontida. Quattro i pullman che partiranno dal Varesotto.
«Da lì siamo partiti e lì continueremo a passare»
«Pontida per qualsiasi leghista è il raduno storico per antonomasia. Non è un semplice incontro fra i militanti e i propri vertici. Pontida è la Lega». Parola di Stefano Gualandris, referente provinciale del partito.
«Per la Lega – prosegue – Pontida è storicamente il posto dove non solo ci si incontra, ma dove si parla di politica e si danno le future direzioni del movimento. È un momento in cui si omaggiano gli uomini del territorio, si ricorda chi siamo, da dove veniamo, i nostri militanti che ci hanno lasciato. È il cuore della Lega, che oggi è uno dei partiti più storici del Parlamento. E la Lega è Pontida, indipendentemente da come possa essere cambiato il movimento. Da lì siamo partiti e da lì continueremo a passare».
Gualandris sempre presente
Quest'anno l'adunata sarà particolarmente importante per via delle elezioni sempre più vicine. Ma Gualandris è un fedelissimo del “pratone”. «Da quando avevo 18 anni a oggi che ne ho 44, ne ho saltata solo una per malattia – racconta –. Per il resto le ho fatte tutte, da quelle col treno speciale a quella col mega-temporale, in cui eravamo nel fango fino alle ginocchia. E da ragazzino partecipavo anche alle famose Pontida giovani, che partivano dal sabato, dormendo poi in tenda o in macchina».
Tanti giovani da Salvini
L’appuntamento di Pontida è stato anticipato domenica scorsa dal comizio del leader Matteo Salvini in piazza Monte Grappa a Varese. A colpire il responsabile provinciale leghista sono stati i tanti giovani in prima fila. «Non me l’aspettavo – ammette –. Da ex giovane che faceva politica, mi ha fatto molto piacere vedere che ci sono ancora ragazzi e ragazze che se ne interessano. Allora non è vero che questa generazione sta solo sul cellulare…».
La giornata di domenica scorsa si è chiusa con una risottata in piazza. «Siamo la solita Lega, siamo sempre quelli. Che ci sia Bossi, Maroni o Salvini, la Lega è questa – sottolinea Gualandris –. Siamo un movimento di piazza, di popolo. C’è chi ha denigrato la risottata, parlando di “magna magna”. Ma il bello è proprio questo: noi facciamo politica parlando di argomenti seri anche davanti a un risotto».