Il gruppo di minoranza angerese "Allea" interviene, con una nota, sulla proposta di fusione tra Angera ed Arona rilanciata dall'ex sindaco della città piemontese Gusmeroli.
Di seguito, il comunicato dei consiglieri comunali di "Allea" sull'ipotesi "AronAngera":
«In seguito allo scambio di opinioni fra i sindaci di Arona e Angera, il gruppo civico “Allea - L’Angera che serve” rilancia con alcune proposte.
In questi giorni si parla della proposta della fusione con Angera che l’onorevole Gusmeroli, già sindaco di Arona, ha rilanciato dopo averla proposta qualche mese fa sul nostro giornale di opposizione: La Spinta.
Quando lo intervistammo, facemmo molte domande su come secondo lui sarebbe stato possibile aumentare le connessioni e le collaborazioni con Arona e tra le sue riposte una fu proprio la provocazione del comune unico.
La nostra posizione in merito è che si colga l’aspetto provocatorio della suggestione per aumentare realmente le occasioni di collaborazione con Arona.
E sempre perché si parla di provocazioni ne lanciamo alcune anche noi alle Amministrazioni di Angera e Arona, immaginando siano più facili da rendere reali:
⦁ Angera e Arona devono essere connesse da un sistema di battelli serali durante il periodo estivo. Si potrebbe lavorare con La Navigazione Lago maggiore ed investire in battelli elettrici, già utilizzati ampiamente in realtà simili alla nostra;
⦁ Gettare le basi per la creazione di un primo grande evento culturale o sportivo immaginato, organizzato e sponsorizzato da Angera e Arona insieme, capace di attrarre turismo di qualità con gente che possa ritornare a soggiornare nelle nostre città;
⦁ Lavorare politicamente perché le connessioni con Milano e Malpensa vengano nettamente migliorate in modo da non scoraggiare il vivere nei nostri due comuni. Sentiamo forte il rischio di essere solo territori dormitorio raggiungibili solamente in automobile e solo per dormire».
Giacomo Baranzini, consigliere comunale di Allea spiega: «Lo dicevamo già tre anni fa: bisogna fare rete. E il modo migliore è avviare sempre più progetti concreti di cooperazione. Non unicamente con la sponda piemontese ma anche con Taino e Ranco, provando a lavorare sull’accorpamento di alcuni uffici o di servizi per i cittadini generando economie di scala e riducendo gli sprechi».
Milo Manica, capogruppo in consiglio comunale aggiunge: «Collaborare con altre realtà non significa cancellare la propria identità, ma bensì rafforzarla. Un aumento del turismo con proposte alte e interessanti può dare maggior significato a infrastrutture come l’ospedale Carlo Ondoli. Perciò uniamo le forze, non perdiamo l’occasione».