Scuola - 02 settembre 2022, 10:30

I ragazzi a lezione del fiume e dei Maori in un viaggio senza tempo

Il professor Luca Bona racconta l'emozionante missione delle scuole tra cui il liceo Crespi di Busto

foto courtesy professor Belotti

foto courtesy professor Belotti

«L’incontro tra culture, incontro di pensieri e di cuori». Silenzio, parla la natura verrebbe da dire, seguendo l'emozionante missione del liceo Crespi di Busto Arsizio con altre scuole italiane in Nuova Zelanda. LEGGI QUI 

Un viaggio che conduce così lontano, eppure al cuore delle cose. Poche ore fa, il racconto pittoresco del professor Luca Belotti: «Ecco come si è svolta la giornata di oggi presso il fiume Whanganui. Di prima mattina la variegata compagnia tolkeniana dopo una colazione abbondante, come direbbe Peregrino Tuc una sontuosa seconda colazione, si dirige verso KAIWHAIKI MARAE dove incontra la comunità Maori».

Un piccolo insediamento, che consegna però una consapevolezza importante: «La comunità etnica stanziale protegge il fiume e dal fiume è protetta. Le tribù del fiume Whanganui prendono il nome , la forza , lo spirito dal grande fiume che scorre nell’Isola del Nord per oltre 200 km prima di raggiungere il mare. Il fiume rappresenta l’essenza della comunità maori: io sono il fiume. Il fiume sono io. Veniamo accolti dalla famiglia, hapu in lingua maori, Nga Paerengi nel marae, una sorta di cortile , area aperta di fronte al Wharenui dove si svolgono i saluti formali e le discussioni.»

Entrano in gioco altre creature, come un immenso albero «i cui rami più volte attorcigliati e spiralati sembrano sorreggere il cielo». Né manca un Saggio che  racconta «la storia del fiume, degli antenati e di come tutto sia connesso».

Così il viaggio muta direzione, ancora, o meglio la rafforza, perché va anche oltre la soglia del tempo.

Ne esce un quadro che incanta, nelle parole del docente: «Canti in lingua maori e in italiano uniscono le culture e dopo un breve intervallo, la terza colazione a base di frutta e dolci, ci addentriamo scalzi nel Wharenui Te Kiritahi, la sala in cui si condividono i momenti salienti della comunità. La stanza semplice ma di grande impatto emotivo ci scruta attentamente. Apparentemente disadorna mostra alle pareti immagini di Maori che si sono riconnessi al fiume e che hanno saputo plasmare la loro vita rispettandone i valori».

Sui visi degli indigeni si leggono orgoglio e gioia e i ragazzi di Busto si lasciano conquistare: «Intuiamo perché il fiume sia considerato un vero e proprio essere vivente e le ragioni che hanno spinto i Maori a farne riconoscere l’essenza giuridica.Il fiume è pronto ad accoglierci. Ma …noi lo siamo? Il suo flusso calmo e regolare, quieto in questa splendida giornata, ci rasserena e guidati dal gruppo di studenti neozelandesi saliamo a bordo di canoe e risaliamo in fiume assaporando sempre di più il suo abbraccio» . 

Ma. Lu.

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