Politica - 29 agosto 2022, 12:27

Busto, l’ex consigliere comunale Ferrario abbandona il progetto politico di Farioli

Giuseppe Ferrario «si dissocia politicamente dalle scelte di Farioli», candidato alla Camera con il Terzo polo, e annuncia l’adesione al nuovo partito Democrazia e Sussidiarietà

Busto, l’ex consigliere comunale Ferrario abbandona il progetto politico di Farioli

Aveva sostenuto la corsa a sindaco di Busto Arsizio di Gigi Farioli, candidandosi con la lista Forza Busto e venendo eletto in consiglio comunale. Per motivi di salute aveva poi lasciato l’assise, mantenendo però i contatti con il gruppo consiliare.
Ora, però, Giuseppe Ferrario «si dissocia politicamente dalle scelte di Farioli». Lo comunica lui stesso in una nota stampa, in cui annuncia anche l’adesione al nuovo partito Democrazia e Sussidiarietà.

Dopo aver sostenuto con convinzione la candidatura di Farioli «con il mio gruppo, facente riferimento alla presenza dei cattolici popolari», scrive Ferrario, «il successo elettorale da me conseguito (primo eletto della lista con 88 voti) faceva intravedere un percorso di collaborazione proficuo. Le mie subentrate vicende di salute – ho corso infatti il serio rischio di perdere la vita – mi hanno costretto a dare le dimissioni da consigliere comunale non potendo, in coscienza, garantire una presenza adeguata come promessa ai miei elettori. Ma la fiducia in Farioli era rimasta immutata».

Poi, per Ferrario, le cose sono cambiate. L’ex consigliere non condivide infatti «le ultime scelte fatte da Farioli, non ultima il cambiamento del nome del gruppo consiliare».
Da Popolo, Riforme e Libertà, infatti, il nome del gruppo di cui, oltre a Farioli, fanno parte Giuseppina Lanza ed Emanuele Fiore (subentrato a Ferrario), è diventato L’Italia C’è-Civici, liberali e riformisti per Busto Città Europea. L’Italia C’è è il nome della realtà politica fondata dal deputato Gianfranco Librandi a cui Farioli – oggi candidato alla Camera con il Terzo polo – ha aderito.

Senza il termine “popolo”, secondo Ferrario viene meno «quella componente cattolico popolare che ha contribuito al successo elettorale della lista, mettendo in luce solo la componente che si rivolge esclusivamente al cosiddetto terzo polo, (Calenda, Renzi & C), in cui il nostro gruppo non si riconosce affatto».

«Prendo atto con rammarico di tale scelta – prosegue Ferrario – ma non posso che dissociarmi da tali decisioni e azioni e con dispiacere non posso continuare la mia collaborazione organica con il gruppo consiliare di Farioli».

L’impegno di Ferrario, però, non si esaurisce: «La mia situazione di salute precaria non mi impedisce, in coerenza con la mia storia di cattolico popolare, di aderire e sostenere Democrazia e Sussidiarietà, una nuova forza politica con una qualificata presenza sul territorio nazionale, che si propone con forza di dialogo e collaborazione con tutte le realtà per rimettere al centro i principi fondanti del cattolicesimo democratico che attinge dalla dottrina sociale della Chiesa. Lavoreremo pertanto per il bene comune con chiunque si riconosca in questo».

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU