Sono i finti abbandoni, o meglio i finti ritrovamenti, come li definisce l'Apar di Busto Arsizio, il problema crescente. Si tratta di animali spostati da Sud a Nord, abbandonati appunto sul territorio che poi finiscono in canile. In questo delicato fenomeno, chi agisce in buona fede pensa di dare ai cagnolini chance migliori, ma non è così: perché poi sono bestiole che si trovano catapultate in un ambiente completamente diverso, con difficoltà di socializzazione che spesso le condannano a una vita in gabbia.
Conoscersi un po'
Prova del nove l'assenza del microchip, obbligatorio di nome ma anche di cultura a Nord.
Questo fenomeno preoccupa, come le rinunce proprio di coloro che avevano scelto di salvare magari un cane, ma affidandosi alla descrizione sul web e trovandosene in realtà uno con caratteristiche differenti. «Come un cucciolo che poi si è rivelato un pastore tedesco arrivato dal Sud - spiegano i volontari - Poi la famiglia non riusciva a gestirlo, era disperato. Non è il modo giusto di procedere, devo conoscere l'animale come il futuro proprietario». Tutte le richieste che vengono portate avanti dall'Apar in fase di adozione e che a volte vengono vissute con insofferenza, vogliono giungere semplicemente a un risultato: un'adozione serena e consapevole.
Oggi nella struttura di Busto Arsizio ci sono una cinquantina di cani, tra cui sette cuccioli. Qui affrontano il loro percorso per trovare una casa: «A cosa serve il canile? A socializzare». È ciò che si fa qui con i volontari che preparano e guidano gli animali in base alla loro personalità, alle loro difficoltà, al loro passato affinché riescano a costruirsi un futuro diverso. Un futuro con gli umani.
C'è la splendida Brigitta, una meticcia di pastore belga, quattro anni, trovata nel 2020 e prontissima per rendere felice una famiglia dopo aver seguito un percorso di recupero comportamentale. Esegue gli esercizi con una solarità deliziosa.
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Oppure Elena, nata nel 2015 e arriva in canile due anni dopo, che sta prendendo fiducia. Di una dolcezza disarmante, la presenza di un giardino inizialmente potrebbe aiutarla. Anche se - si avvisa - è sfatare l'importanza di quest'ultimo. È la passeggiata, è la relazione che fa la differenza.
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Cani, coni e furto sventato
Per diffondere il messaggio e completare l'educazione dei cani, l'Apar sempre più guarda fuori. Portando i cani a socializzare a eventi, o a magari a fare la spesa. E ancora con iniziative come "Cani e coni - tutti i gusti della solidarietà".
Sabato 3 settembre alle ore 20 tutti a coccolarsi con un gelato a "L'ora glaciale", in via Genova 12 a Busto Arsizio, insieme agli ospiti a quattro zampe del canile. Una parte degli incassi verrà donata alla struttura.
Tra l'altro, questo locale è stato purtroppo assaltato dai ladri, che avevano portato via proprio le offerte per Apar: sono stati subito presi e il maltolto è tornato alla gelateria e quindi all'associazione.
Della serie, guai a cercare di fregare i soldi delle pappe ai cagnolini di via Canale. Doveroso invece scoprirli, coccolarli, sceglierli. E si possono aiutare anche unendosi al grande popolo dei volontari dopo un opportuno corso. Per sapere come fare cliccate QUI.