Il bagno al mare Alessandro lo farà. Lieto e non scontatissimo finale per la vicenda che nei giorni scorsi ha visto coinvolto l’adolescente di Busto, che si muove su una sedia a rotelle, con la sua famiglia. La mamma, Laura, aveva organizzato una vacanza ad Alassio. Arrivato il momento di raccogliere le ultime informazioni, la doccia fredda: il lido in cui erano stati prenotati sdraio e ombrellone non avrebbe assicurato assistenza per raggiungere l’acqua, né da parte del bagnino né da altri dipendenti dello stabilimento. Policy dell’azienda e mansionario del guardaspiaggia fra le motivazioni addotte.
Giustificazioni presumibilmente fondate ma pur sempre una sorpresa per gli aspiranti vacanzieri. Intanto perché, ha specificato Laura, con Alessandro, ad Alassio, era già stata, senza problemi, qualche anno fa. In più, il figlio si sarebbe accontentato di un paio di bagni al giorno. Non una pretesa impossibile da esaudire ma che, comunque, richiede un certo sforzo fisico: pare che la spiaggia in questione non abbia passerelle per avvicinarsi all’acqua quindi, anche utilizzando una sedia a rotelle speciale, il pur breve tragitto può risultare impegnativo. Per una manciata di minuti.
Dopo le telefonate, le reazioni di uno schema ormai noto: sfogo su facebook, pioggia di commenti, interessamento dei mezzi d’informazione. Fino ad arrivare alle autorità: è stato messo al corrente del caso anche il sindaco della località ligure, Marco Melgrati. «Non mi ha chiamato – riassumeva Laura nella serata di ieri, giovedì, dopo qualche giorno passato a ricevere messaggi di solidarietà – ma mi è stato consigliato di mettermi in contatto con lui. Ho preferito evitare, mi sono concentrata su altro». Sulla ricerca di un’alternativa, per esempio.
«Andremo a Riccione. Ho trovato una struttura che ha disponibilità di posti e che ci ospiterà volentieri. Hanno l’attrezzatura per consentire l’accesso di Alessandro alla vasca della piscina. E, per quanto riguarda il mare, ho potuto parlare con il bagnino. Hanno le loro braccia, hanno i loro sorrisi». Braccia, sorrisi e professionalità non mancano nemmeno dalle parti di Alassio. Ma le circostanze porteranno Laura e Alessandro altrove.
Ora la sfida: «Mi piacerebbe che la prossima vacanza non fosse un’esperienza isolata – fa presente Laura – vorrei che si creasse un legame con i luoghi e con le persone, in modo da assicurare ad Alessandro, anche in futuro, un contesto conosciuto e amichevole, dove si possa sentire a suo agio».
Si parte, dunque. Buon viaggio.