Busto Arsizio - 18 agosto 2022, 18:32

VIDEO. Pime, i giovani si tuffano per 10 giorni nella gioia di aiutare gli altri

Come ogni anno a Busto Arsizio si svolge il Campo incontro-lavoro e si raccolgono materiali e offerte dalle case. Quest’anno i fondi raccolti verranno donati al Myanmar. Padre Castrese: «Siete tutti i benvenuti, saremo lieti di accogliervi». Le storie

Padre Aleandro Castrese insieme a Giampaolo Toia

Padre Aleandro Castrese insieme a Giampaolo Toia

Dare una mano a tutti, senza distinzioni, questo è lo scopo del Pime di Busto Arsizio, che quest’anno donerà i fondi raccolti dalle sue attività a Myanmar.

Il Pime è nato in Italia nel 1850 e si è sempre occupato di missioni estere, come da nome stesso, infatti la sigla significa “Pontificio Istituto Missioni Estere”. Propone ogni anno diversi tipi di animazione che si possono dividere in due macrocategorie: le proposte estive, proprio come il campo incontro-lavoro, oppure, i cammini: un giorno al mese ci si incontra per una formazione della durata di un anno e poi si va in missione.

Al campo incontro-lavoro di Busto Arsizio, basta guardarsi attorno per vedere la rappresentazione della parola “inclusione”, infatti, i partecipanti hanno diverse etnie e religioni e anche chi ha qualche problematica che può essere fisica o psichica non viene lasciato indietro ma anzi, viene accolto come tutti gli altri.

Padre Aleandro Castrese racconta: «Da qualche anno mi trovo qui a Busto come rettore della Casa dei Missionari Laici del Pime, una casa di formazione. In questa casa ho trovato una bella realtà, molti laici che partecipano, molti che cercano e desiderano di conoscere le missioni e anche un cammino per giovani che, durante l’anno, li vede impegnati soprattutto una volta al mese nella giornata di lavoro. In questa giornata tutti i giovani che arrivano da tutti i paesini qua intorno si ritrovano, aiutati e accompagnati da padre Ivan, e con il loro aiuto insieme agli adulti, operano facendo sgomberi nelle case. Il personale di Busto conosce la nostra realtà, perché ha ormai quarant’anni e tutti gli anni in agosto accade il campo incontro-lavoro.»

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Che cosa accade quest'anno? «il tema è “All in” giocati, tuffati, nella vita - spiega - Attraverso incontri di formazione che avvengono la mattina, poi si mangia tutti assieme e nel pomeriggio si esce per effettuare questi sgomberi: raccogliamo di tutto, mobili, oggetti, frigoriferi, lavatrici, vestiti. E tutto questo materiale che noi raccogliamo e le offerte che ci danno spesso per questo, sono utilizzate quest’anno per un aiuto concreto per Myanmar, un luogo dove ci sono i nostri missionari che aiutano quel popolo che è stato costretto, a causa del colpo di stato, a soffrire e ha perso molto. Il campo dura 10 giorni e la sera si conclude con una preghiera e chi abita qui vicini torna alla propria casa, mentre invece una 50ina di giovani che provengono da altri paesi si fermano qui da noi».

Il fine settimana si andrà in tutte le parrocchie che conoscono questa realtà: «Chiederemo di pregare e i in secondo luogo di aiutarci con gli alimenti. Siete tutti i benvenuti, dalle 14:30 alle 17:30 sarà possibile portare quello che voi avete da donare e saremo lieti di accogliervi, grazie a tutti.»

Ma il Pime per chi lo vive da qualche anno, è unione, conoscenza, accoglienza per tutti. Padre Ivan Straface, ha raccontato cos’è per lui: «L’estate tra l’ultimo anno di superiori e l’università, un mio amico mi ha invitato qui. Quello che mi piace è che quando lavori conosci le persone a fondo, l’idea bella è che tutti si possono coinvolgere e l’avere questa accoglienza per tutti.»  Ci sono altri che si sono avvicinati al Pime in giovane età, come Chiara Olivato: «Io mi sono avvicinata a 18 anni, perché ero stufa di fare cose che non mi rendevano felice, adesso sono 12 anni che vengo qua. Tu vieni accolto così tanto profondamente che il tuo unico desiderio è farlo con chiunque arrivi qui.»

Ma buona parte dei presenti alla prima giornata ha sottolineato come il campo di incontro-lavoro sia conosciuto più al di fuori della città che qui. Basti pensare al fatto che ci siano circa 50 ragazzi che vengono da altri paesi che vengono ospitati nella casa del Pime, eppure per partecipare basta presentarsi lì ed essere disposti a fare del bene.

Michela Scandroglio

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