Marta, diciotto anni tra due mesi e un orgoglio mondiale. L'atletica italiana brilla ai campionati under 20 in Colombia e lo fa anche grazie alle atlete del nostro territorio. Con Marta Amani, che conquista il bronzo, ma non mancano altre soddisfazioni e motivi di tifo da parte della nostra zona.
Lungo e velocità nel sangue
A Cali, Marta Amouhin Amani, 17enne di Villa Cortese e studentessa del liceo scientifico Tosi di Busto Arsizio, nel salto in lungo offre una prestazione fantastica sul piano della personalità, del valore tecnico della misura e del contesto (agonistico ma anche ambientale), rileva la Fidal Lombardia. La portacolori del CUS Pro Patria Milano è bronzo e con il nuovo personale a 6.52.
Un centimetro in più rispetto allo scorso 26 giugno ai tricolori Assoluti outdoor di Rieti: questo consolida il quarto posto nelle graduatorie italiane alle spalle di Larissa Iapichino (6.80), Arianna Battistella (6.55) e Maria Chiara Baccini (6.55). Tra l'altro, - ricorda sempre Fidal - Baccini era stata l’unica prima di Marta a salire su un podio iridato Under 20 nel lungo femminile con il bronzo di Annecy (Francia) nel 1998, proprio alla stessa età.
Marta è figlia di Marina Favaro, ex quattrocentista azzurra che le ha trasmesso anche la passione per la velocità (ieri 24.01 nei 200, in stagione 53.42 nei 400) oltre che quella per il lungo, plasmata sul campo a Bienate con la coach Fiorella Colombo difendendo i colori del Cus Pro Patria Milano.
Le parole raccolta da Fidal: «Sono veramente contentissima, in quell’ultimo salto ho cercato di dare tutto quello che avevo. Ho saltato per la mia allenatrice, per mia mamma, per chi mi vuole bene. Ero talmente concentrata su me stessa che quasi non mi ero accorta della possibilità di arrivare terza, ho cercato di guardare la classifica il meno possibile. Il gruppo dei compagni azzurri ha fatto tantissimo tifo e li ringrazio. La pioggia? No, non si è rivelata un fattore, non mi ha ostacolata troppo».
E ancora: «Il primo salto, il 6,24, l’ho messo dentro quando ancora non pioveva. E all’ultimo salto ho pensato a tutti gli allenamenti fatti e ho trovato le energie dentro di me. A differenza dei salti precedenti, lì non ho lasciato centimetri o fatto errori da nullo, ma pensavo fosse un sei e quaranta, non di più. E invece no, è bastato per la medaglia».
Tra le curiosità, «mi ha aiutato anche la passione per il pianoforte: prima del Covid prendevo lezioni, mi aveva spronato mia nonna fin da bambina. Ora ho smesso, è difficile da conciliare con l’atletica e con lo studio. Continuo a suonare per conto mio perché mi rilassa: l’ho fatto anche prima di Cali, come prima di ogni gara importante».
Tutti con Ludovica
Dalla Colombia altri applausi, che questa volta partono da Castellanza. Quinta al mondo l’Italia femminile con la solida seconda frazione di Ludovica Galuppi (Bracco): «La campionessa italiana Allieve, che di anni ne ha solo 17 - ricorda Fidal Lombardia - colleziona un altro gran risultato in staffetta (dopo l’argento nella prova 100+200+300+400 agli Europei Under 18 di Gerusalemme) con un 44.79 appena peggiore del 44.69 delle batterie, come ieri firmato anche da Gaya Bertello, Agnese Musica e Ilenia Angelini».
Grande tifo dal territorio, con i complimenti mandati da Castellanza nel cuore attenta nel seguire le performance di Ludovica e dell'amministrazione comunale guidata da Mirella Cerini.