«Intervengo per mettere la parola fine sulle voci riguardanti il mio futuro. Come detto in tutte le dichiarazioni di questa ultima settimana e come ho sempre detto a tutti i giornalisti, ho sempre saputo che sarei rimasto a Gallarate. Ringrazio per gli attestati di stima da parte dei colleghi della Lega e degli altri partiti ma soprattutto i cittadini a cui confermo che rimarrò a Gallarate».
Con queste parole il sindaco Andrea Cassani chiude ogni discorso su una sua possibile candidatura alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
Per partecipare alle consultazioni di inizio autunno, il primo cittadino si sarebbe dovuto dimettere entro venerdì.
«In virtù dello scenario attuale, ritengo più serio e corretto continuare ad amministrare Gallarate – afferma invece –. E dico ciò, al di là delle mie personali velleità e della volontà del partito.
Ovviamente alle domande sul mio futuro ho sempre risposto in modo sincero, candido e in linea con quanto già dichiarato in passato.
Chi fa il sindaco è abituato ad anteporre gli interessi della collettività ai propri e anche in questo caso sarà così.
Il consenso e la stima si devono guadagnare dal basso, ogni giorno, con impegno e sacrificio ed è quello che sto facendo da 6 anni e che continuerò fare volentieri per i miei cittadini».
Ieri sera, in apertura del consiglio comunale, il sindaco di Varese Davide Galimberti aveva comunicato a sua volta che non si sarebbe candidato, auspicando che «anche i sindaci di città importanti, penso a Gallarate e a Busto, facciano la medesima scelta, perché siamo un territorio che ha grandi potenzialità, soprattutto con le risorse del Pnrr, per trasformarsi in maniera significativa e profonda».
Cassani, indirettamente, risponde anche al collega varesino. «Sono certo – conclude il primo cittadino di Gallarate – che chiunque sarà candidato nelle liste della Lega farà bene e credo opportuno a questo punto parlare di programmi perché i nostri cittadini e gli stessi enti locali sono in grave difficoltà finanziarie e servirà presto un nuovo governo che possa sostenere i cittadini, le imprese e i comuni che a causa degli aumenti smisurati dell’energia saranno costretti a tagliare molti servizi per i cittadini».
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