Busto Arsizio - 15 luglio 2022, 16:37

Edicola di San Carlo, «perché la si lascia in degrado»?

L'interrogazione di Busto al Centro parte dal presupposto che si tratta di un'opera seicentesca di importanza cittadina e alla quale diversi bustocchi sono affezionati e devoti

Gianluca Castiglioni (Busto al Centro)

Gianluca Castiglioni (Busto al Centro)

L'interrogazione di Busto al Centro (Bac) parte dal presupposto che si tratta di un'opera seicentesca di importanza cittadina e alla quale diversi bustocchi sono affezionati e devoti. Ecco il testo dell'interrogazione in Commissione, a firma del capogruppo Gianluca Castiglioni.

«-L’Edicola di San Carlo Borromeo è un capitello votivo sito a Busto Arsizio in Via Giacomo Matteotti, nei pressi della Casa Canavesi-Bossi più nota come Conventino. L’opera risale alla metà del XVII secolo, a pochi anni dopo la morte di San Carlo, alla quale i cittadini di Busto erano particolarmente devoti. La statua di San Carlo è un manufatto di gesso finemente lavorato, di seguito dipinto, tanto che i pizzi della veste sembrano realizzati in stoffa. Alle sue spalle si trovano volti di Angeli in gesso che circondano il Santo. Il tutto è racchiuso in questa edicola dotata di parziale chiusura su tre lati e, sulla parte anteriore, di un cancelletto di ferro battuto settecentesco.

-L’Edicola, oltre che per il suo valore storico e artistico, è oggetto di devota attenzione non solo quartierale.

-L’ultimo restauro, eseguito dopo varie segnalazioni di privati e con la attiva partecipazione dell’Amministrazione Comunale, risale all’anno 2011.

-Ad oggi si evidenzia uno stato dimesso e alquanto degradato, pur essendo trascorso un solo decennio dall’ultimo intervento.

-E’ da sottolineare l’attenzione che l’attuale Amministrazione Comunale starà già ponendo a tutta l’area in questione, connotata in particolare dalla presenza del Conventino stesso e della quale l’Edicola è in posizione centrale.

-Occorre altresì ricordare che l’Edicola di San Carlo si trova nel centro storico della città, zona adiacente all’isola pedonale di particolare passaggio.

Tutto ciò premesso

si chiede al Sindaco e alla Giunta

-se si ha presente l’attuale stato di forte degrado dell’Edicola di S. Carlo;

-se non si ritiene opportuno farsi promotori di una azione di restauro e conservazione di quest’opera seicentesca di importanza cittadina, con il coinvolgimento della proprietà e se del caso anche di privati cittadini, come avvenne nel citato episodio del 2011. Va da sé che tale intervento dovrà prevedere anche la creazione di una barriera protettiva trasparente che salvaguardi nel tempo l’opera medesima (di materiale delicato) e tutti gli interventi di risanamento, di sicuro impatto economico, che verrebbero eseguiti».

Redazione

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