Politica - 10 luglio 2022, 10:10

Speroni e la Lega oggi: «Il giudizio l’hanno dato gli elettori. Ma gli errori di Salvini sono stati accentuati dai media»

«Un po’ di malumore c’è, soprattutto per i ritardi delle elezioni dei dirigenti locali», dice in riferimento alla lettera di alcuni militanti lombardi Francesco Speroni, uno dei fondatori della Lega Nord. Che da qualche tempo non frequenta la sezione di Busto, con cui non è in sintonia: «Aspetto il congresso». Il segretario sarà Alessandro Albani: «Pienamente valido per il ruolo»

Speroni e la Lega oggi: «Il giudizio l’hanno dato gli elettori. Ma gli errori di Salvini sono stati accentuati dai media»

Dalla lettera aperta di alcuni militanti rivolta alla segreteria federale e nazionale della Lega, resa nota in parte dall’agenzia di stampa Adnkronos e rilanciata da tutti i giornali, è emerso il malumore di una parte della “base”.

Francesco Speroni, già ministro ed eurodeputato, oltre che ex segretario della sezione di Busto, lei è un fondatore della Lega Nord. Condivide questo malumore?
«Un po’ di malumore c’è, soprattutto ritardano le elezioni dei dirigenti locali. Questo è un dato di fatto».

Nella lettera c’è anche un appello per un ritorno ai temi cari al movimento: contrasto all’immigrazione, sicurezza e soprattutto autonomia.
«Per quanto riguarda l’autonomia, mi sembra che ultimamente ci sia un ritorno a questo tema. Magari non così incisivo come qualcuno vorrebbe».

Quindi a suo parere non c’è una Lega lontana dai suoi valori fondanti.
«Diciamo che si è un po’ fermata su certi aspetti. Un po’ perché è entrata in questo governo per via dell’emergenza. Tra pandemia e guerra, certe cose sono state messe in secondo piano. Non so se sia giusto o meno. Io ritengo che dovrebbero tornare di attualità in ogni caso. Si può benissimo fare l’autonomia e il federalismo anche se c’è la guerra in Ucraina».

Lei in questo governo ci starebbe?
«Dipende da quello che fa. Se ci dà l’autonomia sì, altrimenti diventa un po’ sgradevole rimanerci».

In questo momento non sembra tra i punti all’ordine del giorno di Draghi. «Ecco, bisogna vedere se poi questo comporta la perdita dei voti, che continua».

A che cosa attribuisce questa perdita dei voti? Allo stare al governo, forse?
«Un po’ allo stare nel governo, alla concorrenza di Fratelli d’Italia, al fatto che si è perso qualcosa di quelli che sono i nostri ideali e i nostri obiettivi. Diventiamo un po’ indistinti rispetti agli altri che stanno al governo».

Lei immagina una Lega senza Salvini, quindi un cambio di leader, relativamente a breve?
«È cambiato il leader dei conservatori britannici, ogni movimento può cambiare. Di solito lo cambia un congresso, se non si dimette il capo di un partito. Ma al momento non vedo questi sconvolgimenti che ci sono stati nel Regno Unito».

Lei imputa qualcosa a Salvini, ha fatto degli errori?
«Gli errori li hanno fatto un po’ tutti. I suoi sono stati accentuati dai mezzi di informazione. Magari lui ha fatto certe cose in buona fede, come andare in Polonia, ed è stato strumentalizzato l’intervento di un sindaco».

Quindi lei non ha un giudizio negativo di questi ultimi anni?
«Diciamo che il giudizio negativo per ora non lo do io ma l’hanno dato gli elettori».

Nella lettera "partita" da Bergamo veniva menzionato anche Bossi. Vi siete sentiti nell’ultimo periodo?
«No, non ci siamo sentiti, non so che cosa pensi».

Ha citato i congressi. A Busto la Lega è ancora in attesa di quello cittadino.
«Sì e io mi sono preso una pausa, diciamo. Finché non c’è il congresso, che è qualcosa di anomalo, è inutile che “operi”. Non frequento la sezione e attendo che ci sia il congresso».

Immagino non abbia mai avuto ripensamenti sull’indisponibilità a essere il candidato per la segreteria.
«No, come ho già avuto modo di dire non sono in sintonia con la sezione, che ha idee diverse dalle mie. Non si può avere un segretario che non ha le stesse idee quantomeno della maggioranza della sezione».

Ha citato pubblicamente il tema di Accam/Neutalia e dei sensi unici di Beata Giuliana.
«Sono alcuni temi. Sui sensi unici, ad esempio, ritengo si debbano consultare gli interessati che per me devono essere tutti i cittadini e non solo quelli del quartiere. Non sono d’accordo con l’orientamento della sezione, ma non faccio casino, mi metto da parte e tanti saluti».

A quanto pare per la segreteria ci sarà un unico candidato, un’opzione che forse non apprezza.
«Se si mettono d’accordo va bene. Io non sono né contrario né favorevole al candidato unico. Quel che mi interessa è che ci sia qualcuno che accetti l’onere dell’incarico. Il nome che è uscito (Alessandro Albani, ndr) mi sembra pienamente valido».

È un nome che le piace?
«Lo conosco bene, è in consiglio comunale ormai da tempo, ha consolidato la sua esperienza ed è pienamente idoneo per questo ruolo».

Per concludere, lei oggi si riconosce nella Lega?
«Con molti distinguo, un po’ come tutti. È difficile che uno si riconosca totalmente in un movimento, vista anche la situazione. Ci sono poi delle difficoltà oggettive: io non sono così addentro per dire se certe scelte sono giuste o no. Io in treno devo mettere la mascherina: sono pienamente contrario, ma non so se su questo la Lega abbia potuto agire o no, se la Lega sia d’accordo o meno. Su molti aspetti sembra ormai che quando Draghi o Speranza dicono una cosa si debba accettare altrimenti chissà cosa succede. Ma non mi è dato di sapere che responsabilità abbia la Lega su certe scelte, quindi è difficile giudicare».

Riccardo Canetta

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