Busto Arsizio - 01 luglio 2022, 12:33

Mozione sulla Pro Patria, Patrizia Testa: «Meglio smorzare i toni. Auspico si arrivi a qualcosa di concreto»

La presidente biancoblù è un’esponente della lista Antonelli, come Matteo Sabba, ideatore della mozione: «Non entro nella discussione, ho già spiegato che cosa serve e cosa no. Auspico che alla fine si arrivi a qualcosa di utile e concreto»

Mozione sulla Pro Patria, Patrizia Testa: «Meglio smorzare i toni. Auspico si arrivi a qualcosa di concreto»

Il rinvio polemico della mozione a supporto della Pro Patria e l’uscita dall’aula da parte di Matteo Sabba (le cui parole non sono piaciute alle presidente dell’assise Laura Rogora, leggi qui) si sono consumati davanti agli occhi della presidente biancoblù Patrizia Testa, per la prima volta nella consiliatura seduta tra il pubblico e non sui banchi degli eletti (leggi qui).

Nella mozione ideata da Sabba e firmata insieme ai colleghi della lista Antonelli Marco Lanza e Chiara Colombo si chiede di prevedere pannelli per affissioni relative alla squadra, striscioni per rinfocolare il legame tra tigrotti e città, murales e di valutare un ampliamento del Pro Patria Museum.
Gli altri partiti di maggioranza (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) hanno presentato un emendamento per estendere le iniziative alle altre società sportive, di qualsiasi sport.
Sabba, invece, non vuole “mischiare” quella che ritiene «un’iniziativa culturale» legata alla Pro Patria e le altre realtà sportive, per le quali ha già predisposto una mozione ad hoc.

Patrizia Testa, presidente biancoblù e – come Sabba – esponente della lista Antonelli, non vuole addentrarsi nella diatriba: «Da questa dinamica di discussioni voglio stare fuori perché non sono più un consigliere comunale – spiega –. Il fatto che ci sia la volontà dell’amministrazione, e sicuramente anche della minoranza, di parlare e portare qualcosa di utile alla Pro Patria, da parte mia è apprezzabile».

«Mi piacerebbe che alla fine di tutto si arrivasse a qualcosa di utile e concreto. Questo è il mio auspicio – aggiunge –. Sono una persona che, se possibile, preferisce smorzare i toni e ovviamente dell’utilità o della non necessità di alcune cose ho già parlato quando mi è stato chiesto. Per capirci: l’allargamento del museo in questo momento non è una priorità della Pro Patria. Io ho in convenzione lo stadio del comune di Busto con delle carenze strutturali visibili a tutti. È ovvio che gli spazi devono essere finalizzati, visto anche il reset in corso, per far sì che ci siano ambienti atti a migliorare il discorso degli allenamenti per il settore giovanile».

La presidente resta quindi fuori dagli aspetti che hanno creato la spaccatura tra i proponenti della mozione e i colleghi di maggioranza: «Non entro in questo discorso perché non voglio indirizzarlo. Gradirei che i sacrifici che con questo mio ritorno devo ancora affrontare fossero sostenuti concretamente. Come detto l’altro giorno in conferenza stampa, quello che è successo deve mettere la gente di Busto che ama la Pro Patria in condizione di operare al fine che ci sia territorialità nella proprietà, per dare continuità (leggi qui)». 

R.C.

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