Ho fatto una vita, a sentirmi appioppare un "ritornello" che a volte mi dava fastidio (lo scrivo) per via d'una "filastrocca" che lo stesso "ritornello" conteneva. A un Bustocco purosangue come sono io, a sentirsi dire "du oei 'nduii du acua d'Uona" (due uova indurite nell'acqua dell'Olona) era come mettere uno spartiacque lessicale fra i Bustocchi "nativi e lavativi" cioè nati a Busto Arsizio dai due genitori e dai quattro nonni, tutti di Busto Arsizio e il resto del mondo. Simile a "tu di Busto Arsizio e noi no" quasi fosse un distinguo che portasse disdoro ai Bustocchi e agli altri.
Come se il Fiume Olona segnasse una "barriera" a cui non ci si doveva misurare. In verità (specie fra le generazioni antiche) si vedeva di "sottecchi" il fatto che Busto Arsizio, dapprincipio sotto la Pieve di Dairago, poi sotto la Pieve di Olgiate Olona, nel giro di cent'anni avesse fatto un "gran balzo" diventando la città che è tuttora, sbaragliando ogni tipo di concorrenza.
Poi Busto Arsizio è diventata città (1864) e ha segnato con le proprie industrie, il progresso non solo economico con la "pietra miliare" dell'Aeroporto di Busto Arsizio. Aeroporto poi venduto alla Sea, diventando Malpensa che offrì un impulso clamoroso a tutto il Territorio circostante - per farla breve, su 126 Comuni della Provincia di Varese, Busto Arsizio, con i Comuni del Medio Olona (nove in tutto) determinano l'85% del Pil dell'intera Provincia. So quanto secca ai varesini "stare dietro" a Busto Arsizio, ma so pure che i "meriti" di Busto Arsizio sono eloquenti e solo per un atto disdicevole del "Benito" (leggi S.E. il Cavalier Benito Mussolini), Busto Arsizio non è diventata Provincia.
Quelle "due uova sode" ottenute utilizzando l'acqua dell'Olona stanno proprio a significare (ed è bene riconoscerlo) che Busto Arsizio ha attinto moltissimo dall'operosità della gente valligiana e ciò va riconosciuto a tutti gli effetti. Oggi, poi arrivano in città operatori e abitanti del "milanese" proprio perché l'effetto Malpensa consente lo sviluppo industriale che provvede coi "cargo" a esportare i frutti del lavoro, a spese molto, ma molto ridotte, rispetto al fatto di portarle a Fiumicino.
Non ho tirato in ballo Giusepèn, perché sa, conosce quali furono le "battaglie" tra Bustocchi e Valligiani in merito a Bustocchi "tegnuni" (tirchi) o altrimenti detti dalle "braccine corte" che proprio non ci sta con la generosità nostrana. Vero che Busto Arsizio discende dai Liguri, ma proprio per questo è bene dire che ciò importa per la laboriosità e, in fatto di generosità, Busto Arsizio e i Bustocchi, sono secondi a nessuno. Tito in ballo un dialogo spicciolo col mio amico Giovanni Giani di Fagnano Olona. Un giorno gli faccio visita e mi accoglie con "tal'chi ul Bustocu, specia 'n mumentu ca o in cà a to a riultela" (eccolo il Bustocco. Attendi un momento che vado in casa a prendere la rivoltella). Subito Giovanni, mi ha abbracciato e abbiamo riso divertiti, ma qualche anno prima, fra quei Bustocchi e quei Valligiani, la frase era abbastanza "sostenuta". Quel 85% del Pil ha riunito e riunisce Busto col Medio Olona, anche se, il "problema" si sposta coi varesini e (lo scrivo sottovoce) coi gallaratesi.
Giusepèn è d'accordo con me che abbiamo amici sia a Varese (e dintorni) sia a Gallarate (e dintorni). Immancabili il brindisi (Nocino) con tutti quanti: .milanesi, varesini, gallaratesi, valligiani.