Un paese in lutto e un abbraccio immenso di tutta la comunità di Fagnano Olona, che la chiesa parrocchiale di San Gaudenzio non ha saputo contenere. Un dolore composto e tante domande, cui è difficile dare una spiegazione, nel giorno dell'ultimo saluto a Matteo Parravicini, giovane farmacista di 26 anni che ha combattuto con coraggio e determinazione contro un male incurabile.
Le parole del parroco, don Federico Papini, hanno provato a fare breccia nel cuore dei tanti fedeli raccolti in preghiera per Matteo e la sua famiglia, molto conosciuta in paese per l'attività e la professione che svolge da tantissimi anni in quel di Bergoro. «Matteo significa “dono di Dio” e per chi l'ha conosciuto, lo è stato. Ecco perché ci mette rabbia e sconforto la sua dipartita.
Ma la risposta al nostro dolore è nella Parola di Dio. Matteo continuerà ad essere un dono dal cielo, la sua vita è stata consegnata a Dio; è Lui che l'ha riscattato proprio come si fa con un tesoro che si ama e a cui si tiene».
Nelle parole del sacerdote, molto vicino a papà Massimo e mamma Simona nell'anno di malattia del figlio, così come nell'ultima settimana dove tutte le mattine hanno recitato il rosario. «Non è stato inutile – ha proseguito il don durante l'omelia funebre – Sbaglia chi pensa che le nostre preghiere siano servite a nulla. Con le parole giuste, noi gli volevamo bene per affidarlo al suo Angelo Custode».
Poi, nello scorrere dell'omelia, tornano alla mente i ricordi e i momenti felici trascorsi con Matteo, come le sofferenze «perché anche il dolore è stato tempo di condivisione». Oltre alla “vocazione” di Matteo per lo studio e il suo lavoro che stava iniziando a svolgere. «E ci sapeva fare» ha concluso il sacerdote. Come se per lui fare il farmacista fosse un talento, un “dono” naturale. Come il bene che ha compiuto in vita, sempre con garbo, gentilezza e quel sorriso inconfondibile, guardando al futuro anche nei momenti più duri della malattia. Anche grazie all'affetto dei cari: di mamma e papà, dei fratelli e della fidanzata, dei tanti amici che l'hanno avuto in dono e che all'uscita di chiesa, tra tante lacrime, gli hanno riservato un ultimo - lungo - applauso.