Potevano fermarsi a quota 200 firme ma hanno superato le 600. Dicendo dei no («…non potevamo accettare adesioni di cittadini che non fossero gallaratesi, anche se si sono presentati in tanti, dai comuni limitrofi») e organizzando momenti di contatto e raccolta non proprio semplici: circa il 50 per cento delle occasioni per trovare sostegno è andato in scena alla Cascina Monte Diviso, lontano dai luoghi più frequentati di Gallarate.
«Abbiamo ottenuto un risultato ampiamente superiore alle aspettative – ha tirato le somme, questa mattina, Rita Morlino, proprio al Monte Diviso - dobbiamo trasmettere un grande grazie». Per cosa? E a chi? Con il consigliere comunale Massimo Gnocchi, è stata promossa una raccolta firme per tutelare l’area dei fontanili. Un territorio di pregio, dal punto di vista naturalistico, una zona umida interessante per caratteristiche legate alla flora e alla fauna. Ma vulnerabile al degrado: è lambita dall’autostrada e gli abbandoni abusivi di rifiuti non si contano. A complicare la situazione, il fatto che i terreni si trovino al confine fra tre comuni, Cavaria, Besnate e, appunto, Gallarate, e che, in parte, siano proprietà privata.
Ebbene, i cittadini che hanno promosso la raccolta firme, e quelli che hanno aderito all’iniziativa, ne chiedono la protezione e la valorizzzazione. Fra i punti proposti: proteggere l’ambiente e coordinarne la pulizia, coinvolgere le scuole affinché gli studenti siano consapevoli del patrimonio naturalistico che hanno a disposizione, istituire un vero e proprio parco intercomunale con le amministrazioni locali interessate. E, magari, creare un ecomuseo sulla storia della comunità collegata all’ambiente (rapporto con il bosco e con le acque potrebbero essere punti focali).
Ancora Rita Morlino, tra i principali promotori: «La risposta dei cittadini è stata sorprendente. Non era scontato che arrivassero in tanti, qui, a firmare. Abbiamo anche ricevuto qualche critica per esserci posizionati lontano dal centro. In piazza siamo andati ma per noi era importante essere vicini alla zona che ci interessava. Insomma, avevamo la sensazione che la pandemia avesse fatto riscoprire questi luoghi. Abbiamo trovato conferme. E dovrebbero conoscere il posto anche tanti gallaratesi che probabilmente ne ignorano l’esistenza. Si potrà fare tutto quello che chiediamo o solo qualcosa? Non lo sappiamo. E non ci nascondiamo le difficoltà determinate dal fatto di dovere mettere insieme tre Comuni. Ma partiamo da Gallarate. La nostra iniziativa e le 600 firme raccolte rappresentano un’occasione. Non sprechiamola».
Massimo Gnocchi, consigliere di Obiettivo Comune Gallarate (alla conferenza ha partecipato, fra gli altri, anche il collega di Città è vita, Cesare Coppe): «Una mia mozione sugli stessi argomenti è stata bocciata in Consiglio comunale per motivi di metodo, non di merito. Ora si torna sul tema. Mercoledì provvederemo a depositare le firme. Raccolte in modo particolarmente rigoroso: siamo andati oltre gli obblighi, che prevedono l’indicazione di nome, cognome e indirizzo. Abbiamo registrato anche i documenti d’identità. La questione, ora, sarà portata in Commissione capigruppo e, poi, in Consiglio comunale. Probabilmente a settembre».