Un prodotto legato a un territorio? Non proprio, perché la mente e l’anima del suo creatore sono stati “allattati” da scenari ben più ampi: «Sono nato a Recco, da genitori toscani e ho nonni che vengono dal Piemonte e dal Friuli. Ah, risiedo a Fagnano Olona…». Insomma, impossibile.
GinGum, il gin varesino, è molto più una storia di passione, amicizia e amore per i piccoli piaceri della vita. E nasce da un errore, impugnando una spada.
«Sono un appassionato di spada coreana - racconta Roberto Pordenon, 43 anni, il primo “papà” di questo distillato che verrà lanciato in vendita il prossimo primo luglio - Durante un allenamento commetto un errore: la katana che ho in mano non compie il taglio che avrebbe dovuto simulare. Lo riconosco molto bene. Alla bevuta post sessione ne parlo con i miei amici: “Vedete? Gesti all’apparenza semplici e banali, se fatti senza il giusto criterio e senza un minimo di tecnica e coscienza, diventano vani…».
In quel momento Roberto e i suoi sodali hanno in mano un bicchiere di gin tonic: «Anche bere qualcosa - riflette ad alta voce Roberto - sembra il gesto più semplice del mondo, ma se fatto senza testa e cuore rischia di farci perdere un mondo di dettagli…».
No, non è il classico “discorso da bar”. E non finisce lì. Roberto da quel giorno ci pensa veramente: perché non creare un prodotto che porti in dote tutte quelle sensazioni organolettiche che lui e i suoi amici amano? Perché non riportare in una bottiglia quei sapori e quei profumi che i sensi e soprattutto il cuore avevano già riconosciuto ma che ancora non avevano un “nome”?
Sono passati alcuni anni, di ricerca e abnegazione. E ora quel “nome” esiste: GinGum. «È la trascrizione fonetica del termine Jingum, che nella disciplina della spada coreana indica la “lama vera”, quella che viene data in uso ai praticanti solo ed unicamente quando il loro percorso marziale permette di utilizzarla, perché per usarla bisogna aver coscienza, consapevolezza e conoscenza dei dettagli del gesto del taglio. Il logo è di colore rosso, un omaggio a Varese dove tutto è nato: sopra di esso una katana, con il laccio nero a ricordare la sensazione tattile che si prova quando si prende l’incordatura della spada»
GinGum è un distilled gin, 42 gradi, a base di alcol di cereali di alta qualità e senza aggiunta di aromi né naturali, né artificiali: tutto arriva dalla distillazione delle botaniche. Nella scelta delle stesse (sono 10 in tutto), Roberto e i suoi amici hanno lavorato di “contaminazione”, fino alla “miscela” giusta: «A livello olfattivo - spiega Pordenon - si ha una prima fase molto fresca e pungente, dovuta al ginepro soprattuto, poi una seconda molto più morbida grazie al sambuco, alla cannella e alla foglia di rovo dolce. Quello che si trova al naso, poi, lo si ritrova in bocca, con una coerenza che ho sempre pensato fosse indispensabile: subito si percepisce il ginepro, poi c’è un lungo e lento virare su toni più soffici grazie al sambuco e alla cannella, con una leggera sapidità data dal pepe e sentori fruttati di tè nero riportati dal metodo di distillazione usato».
Ma perché proprio il gin? Anche qui Roberto ha le idee chiare: «Il mio approccio alla degustazione, frequentando diversi corsi, è iniziato con le birre. E in particolare mi sono appassionato alla creatività di quelle belghe. Ecco: il gin è un prodotto che lascia spazio alla creatività… Oggi potresti girare l’Italia e bere in ogni locale un gin diverso. E la concorrenza è una risorsa inestimabile, perché consentirà alla produzione di diventare tradizione».
Scritto dell’esordio dal primo luglio (l’acquisto, con tutte le info del caso, sarà possibile sul sito www.gin-gum.com), i curiosi e gli appassionati potranno godere di un’anteprima cittadina da non perdere: sabato 25 giugno, dalle 20, GinGum sarà presentato presso il locale Cocktail and Dreams di via Duca degli Abruzzi 132, a Calcinate del Pesce. Non scelto a caso: «Silvia, la proprietaria, con la sua conoscenza e la sua passione per la tecnica mi ha conquistato. Volevo qualcuno che mi trasmettesse il cuore…». Ci saranno degustazioni, assaggi anche in purezza e ben tre cocktail diversi per scoprire davvero il gin “made in Varese”
Che è anche, come accennato all’inizio, una bella storia di amicizia. La voce di Roberto Pordenon letteralmente “accarezza” chi gli è stato vicino: «Riccardo, che mi ha aiutato a curare i particolari e le scelte pratiche, Lello e Chiara, il primo indispensabile per la gestione informatica, la seconda cliente numero uno con la giusta asetticità, poi Paola, la prima a caricarmi con il suo entusiasmo, e Luca, che definire un amico è quasi riduttivo, perché è la persona che nonostante le nostre differenze sempre vorrei vicino nei momenti importanti. Infine Veronica, mia moglie, colei che è riuscita a tradurre in pratica tutte le mie idee. Ognuno dei citati ha avuto un ruolo fondamentale: devo tutto a loro»