Gallarate - 22 giugno 2022, 18:09

Gallarate, città per rondoni

Posizionati nidi artificiali nel campanile di Santa Maria Assunta. Dove già crescono, lontano da occhi indiscreti, un paio di pulcini

Da sinistra, Costante cavallaro, Milo Manica, Claudia Mazzetti

Da sinistra, Costante cavallaro, Milo Manica, Claudia Mazzetti

A salire le scale che innervano il campanile di Santa Maria Assunta si capisce il motivo dell’iniziativa: quasi invisibile, incastonato fra le mura dell’edificio, nella discrezione dell’ombra e con una grata che protegge da occhi indiscreti e fotocamere, c’è un nido con un paio di pulcini (vedi foto in fondo all'articolo). Quasi non si distinguono, fra i grigi delle pietre e la luce che piove dall’esterno, ma, con un po’ di pazienza, si distinguono due piccoli di rondone. E si spera che il campanile possa diventare una sorta di condominio per questi preziosi uccelli.

Volo elegante, aspetto riconoscibilissimo, i rondoni sono divoratori di insetti, con ciò che ne consegue per la qualità della vita in città, soprattutto durante la stagione calda. Nidificazione prediletta su pareti rocciose e grotte. Ma, ovviamente, il contesto urbano offre alternative interessanti, a partire dalle “buche pontaie”, quelle ricavate nelle murature di edifici storici per sostenere le impalcature.

Da oggi, un cartello posto a un angolo di palazzo Borghi fornisce informazioni su questi uccelli. E nidi artificiali posizionati ad alta quota nel campanile di Santa Maria Assunta offrono ospitalità ad altre coppie di rondone. L’iniziativa, di livello provinciale, si chiama “Sulle ali dei rondoni” ed è promossa da Lipu e Gruppo insubrico di ornitologia. Sul posto per le due realtà, questa mattina, Costante Cavallaro e Milo Manica. Con loro, l’assessore alle Attività formative, Claudia Mazzetti: «Operazioni come questa sono preziose. Salvaguardare volatili come i rondoni significa tutelare la biodiversità e fare del bene a coloro che vivono  a Gallarate».

Con un progetto a medio-lungo termine. Manica: «L’esperienza ci dice che mediamente ci vogliono anni prima che i rondoni inizino a utilizzare nidi come quelli che abbiamo posizionato sul campanile. Nidi pensati “su misura”: gli accessi sono troppo piccoli perché vengano occupati da piccioni. L’istallazione rientra in un progetto di “citizen science”, potremmo dire “di scienza partecipata”, che prevede la localizzazione delle colonie e degli edifici in cui i rondoni nidificano. Possiamo contare su una novantina di volontari e abbiamo raccolto dai cittadini circa 460 segnalazioni. A maggio abbiamo portato i risultati del nostro lavoro a un convegno internazionale, a Segovia. In effetti, i rondoni sono oggetto di attenzione in diverse città europee, da Vienna ad Amsterdam. Sono animali affascinanti, oltre che utili. Letteralmente vivono in volo. Non si posano mai, soprattutto durante i primi anni di vita. E anche dopo, lo fanno solo per covare le uova».

A Gallarate è stata allestita una nursery discreta, sicura e accogliente. Per avere ulteriori informazioni e inviare segnalazioni: sullealideirondoni@gmail.com

Stefano Tosi

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