A salire le scale che innervano il campanile di Santa Maria Assunta si capisce il motivo dell’iniziativa: quasi invisibile, incastonato fra le mura dell’edificio, nella discrezione dell’ombra e con una grata che protegge da occhi indiscreti e fotocamere, c’è un nido con un paio di pulcini (vedi foto in fondo all'articolo). Quasi non si distinguono, fra i grigi delle pietre e la luce che piove dall’esterno, ma, con un po’ di pazienza, si distinguono due piccoli di rondone. E si spera che il campanile possa diventare una sorta di condominio per questi preziosi uccelli.
Volo elegante, aspetto riconoscibilissimo, i rondoni sono divoratori di insetti, con ciò che ne consegue per la qualità della vita in città, soprattutto durante la stagione calda. Nidificazione prediletta su pareti rocciose e grotte. Ma, ovviamente, il contesto urbano offre alternative interessanti, a partire dalle “buche pontaie”, quelle ricavate nelle murature di edifici storici per sostenere le impalcature.
Da oggi, un cartello posto a un angolo di palazzo Borghi fornisce informazioni su questi uccelli. E nidi artificiali posizionati ad alta quota nel campanile di Santa Maria Assunta offrono ospitalità ad altre coppie di rondone. L’iniziativa, di livello provinciale, si chiama “Sulle ali dei rondoni” ed è promossa da Lipu e Gruppo insubrico di ornitologia. Sul posto per le due realtà, questa mattina, Costante Cavallaro e Milo Manica. Con loro, l’assessore alle Attività formative, Claudia Mazzetti: «Operazioni come questa sono preziose. Salvaguardare volatili come i rondoni significa tutelare la biodiversità e fare del bene a coloro che vivono a Gallarate».
Con un progetto a medio-lungo termine. Manica: «L’esperienza ci dice che mediamente ci vogliono anni prima che i rondoni inizino a utilizzare nidi come quelli che abbiamo posizionato sul campanile. Nidi pensati “su misura”: gli accessi sono troppo piccoli perché vengano occupati da piccioni. L’istallazione rientra in un progetto di “citizen science”, potremmo dire “di scienza partecipata”, che prevede la localizzazione delle colonie e degli edifici in cui i rondoni nidificano. Possiamo contare su una novantina di volontari e abbiamo raccolto dai cittadini circa 460 segnalazioni. A maggio abbiamo portato i risultati del nostro lavoro a un convegno internazionale, a Segovia. In effetti, i rondoni sono oggetto di attenzione in diverse città europee, da Vienna ad Amsterdam. Sono animali affascinanti, oltre che utili. Letteralmente vivono in volo. Non si posano mai, soprattutto durante i primi anni di vita. E anche dopo, lo fanno solo per covare le uova».
A Gallarate è stata allestita una nursery discreta, sicura e accogliente. Per avere ulteriori informazioni e inviare segnalazioni: sullealideirondoni@gmail.com