Ieri... oggi, è già domani - 18 giugno 2022, 06:00

"il tempo …. il tempo" … .frenesia sulle bizze del tempo

Prima di analizzare le "bizze" del tempo, meglio coordinare il pensiero.

"il tempo …. il tempo" … .frenesia sulle bizze del tempo

Il Dialetto da Strada Bustocco, contiene qualche "imprecisione grammaticale" che fa a pugni col Lessico e la Grammatica Italiana. C'è un esempio semplicissimo che Giusepèn sottolinea con cipiglio severo. Sentite un po': "tempu e cu, al fò ma'l voi lu". Notata la rima? - da qui si va al vero e autentico significato del proverbio. Traduzione papele-papele: "tempo e sedere fa come lui desidera". Prima di analizzare le "bizze" del tempo, meglio coordinare il pensiero.

"Tempo e sedere, fanno come le condizioni atmosferiche, insegnano, decidono". Ecco il giusto e pure onesto significato del proverbio, altrimenti "non quadra" con l'Italiano. Detto nel Dialetto da Strada sembra che è solo il "sedere" a comandare; mentr'invece si vuole significare che sia il tempo sia il sedere si adeguano alla "imprevedibilità" degli eventi.

Col tempo, le bizze; "ul su cal guarda in drè" (il sole che guarda indietro, quando si capisce che, nonostante splenda il sole, c'è la possibilità di una imminente pioggia). Oppure può arrivare una ventata improvvisa e il cielo terso, può gravarsi di nubi o di nembi o di cirri che determinano un improvviso stravolgimento della giornata. O potrebbe pure piovere col sole che brilla o far freddo in piena estate. Per dire che il tempo non ha bisogno di "comandi" ma agisce (e sa agire) con repentine evoluzioni.

Ecco l'analogia col …. sedere. Quindi, anche il sedere agisce in autonomia e certi bisogni possono apparire in momenti meno propizi. Si va da una improvvisa necessità, magari in conseguenza di una purga a un bisogno immediato dovuto a uno "stravolgimento" dell'intestino. Ci sta, nel novero delle probabilità, la scorreggia che, in luogo pubblico andrebbe trattenuta, ma che a volte  si manifesta e si rimediano figuracce che col bon-ton hanno nulla a che spartire.

Ne ha parlato Dante col suo "e col cul fece trombetta" quindi anche il Bustocco può dire la sua nella fattispecie. Eppoi, anche Leopardi scrisse "il zappatore" invece del "lo zappatore"; quindi diciamo che si tratta per quest'ultimo di una "licenza poetica".

Giusepèn ribadisce l'unico significato da dare a "tempu e cu, al fa ma'l voi lu". Che è, sia il tempo agisce come gli pare, sia il sedere agisce come gli pare e che la "licenza poetica" è utilizzata per dimostrare come i "due eventi" ubbidiscono (a volte) all'improvvisazione, senza ascoltare le regole che a volte l'evenienza fa superare. Giusepèn è contento "brau" dice "te l'e spiegò pulidu"  (bravo, hai spiegato bene) e si riferisce ovviamente al proverbio. Col Nocino, non ci sono equivoci: "in alto i cuori" sentenzia Giusepèn, in Italiano "inscì i fèan i galant'om" (così facevano i galantuomini).

 

Gianluigi Marcora

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