La prima cosa bella, il fiume che riaccoglie: la natura intorno ha continuato il suo corso, ignara di lockdown e dintorni, ma tutto sembra ancora più meraviglioso, nei suoi autentici colori di primavera. È un flashback, prima dei Girinvalle in arrivo in queste ore.
Questa scena di liberazione dagli stretti confini di casa e poi del proprio Comune, due anni fa in effetti l’hanno provata prima gli abitanti della Valle Olona, rituffandosi nel paesaggio vivo del loro paese; successivamente quelli delle località vicine, compresa la città, Busto Arsizio.
Quanto sono arroganti, a volte, le città, ma quando hanno bisogno di respirare e di tornare a ciò che è essenziale e vero, in prima battuta corrono alla campagna sotto casa e a quel soggetto di indubbio fascino che è il fiume. Busto ha storicamente guardato al Ticino come la spiaggia fuori porta e all’Olona come il fiume che portava lavoro, spingeva il progresso. Purtroppo, negli anni ciò che ne ha offeso il volto e chi aveva magari nonni di quei paesi, non riusciva a credere alle narrazioni di tuffi spensierati tempo addietro.
Eppure oggi l’Olona e la terra che lo abbraccia, sono tornati a offrire un rifugio di bellezza, un luogo dove incontrarsi rispettando quelle regole che fanno sentire meglio l'ambiente e dunque noi. Un luogo che richiede continue cure, lotte e che educa.
Mancava solo una magia, perché tutto ciò fosse perfetto, e allora ecco che tornano i Girinvalle questo fine settimana: un'unione di persone, idee e paesi diversi, difficilmente sperimentabile altrove, con tante iniziative che fanno vivere la Valle. È il momento in cui l’aria viene invasa dalla gioia delle voci e dai colori dell’umanità in armonia con quelli della natura. È il momento in cui si ricuce una ferita, quella causata dal Covid, e un evento così dirompente può tornare ad accadere. Una folla prima di tutto di volontari, che sta lavorando non da giorni bensì da settimane, specchio moltiplicatore di tutti coloro che vorranno far parte di questo ritorno.
Tutti coloro che arriveranno dai paesi della Valle e - sarebbe fantastico - dalla città, a ricordarsi il piacere di stare insieme e divertirsi, rispettando l’ambiente che abbiamo avuto in custodia. In bici o a piedi, il massimo, perché la natura ci chiede di avvicinarci piano piano, e poi c'è il fiume, tutto da godere.
Il fiume così a lungo ferito, oggi sembra voler consolare noi e dirci che stiamo uscendo da un incubo durato troppo. Ci chiede magari di fermarci ad ammirare il paesaggio faticosamente ricreato e le sue creature, che sia un maestoso airone o fiori che si abbracciano. O ci invita a tornare un po' bambini oppure diventare coscienziosi adulti in mezzo a una natura stupenda e fragile. Lo fa con l'alleanza delle donne e degli uomini dei Girinvalle.