Politica - 14 giugno 2022, 15:06

I grandi numeri di Cassano Magnago

Elezioni comunali: spadroneggia, come noto e come ovunque, l’astensione. Civiche agguerrite: insieme arrivano, come minimo, al 53 per cento. Partiti in affanno

I grandi numeri di Cassano Magnago

Tempo di tirare le somme (provvisorie) a Cassano Magnago, dopo il primo turno delle amministrative. Scenario noto: Pietro Ottaviani (“Lista civica Poliseno – Ottaviani sindaco” e Fratelli d’Italia)  approda, in testa, con un 35 per cento abbondante, al ballottaggio. Contendente, Osvaldo Coghi (Forza Italia – Lega) vicino al 20,5 per cento. Numeri conquistati sul campo, voto dopo voto. Ma, per certi aspetti,  da ridimensionare, se si guarda ad altro.

Innanzitutto, se ne è parlato, all’astensione, che supera la metà degli aventi diritto.  Ha votato il 49,8 per cento degli elettori (cifra arrotondata per eccesso). Il più esplicito, in proposito, è stato Coghi. Raggiunto il ballottaggio, a richiesta di un commento sul suo risultato ha esordito: «La prima cosa da domandarsi è che cosa fare di fronte all’astensione. Il trend, a mio avviso, ha raggiunto un punto di non ritorno. E tutti coloro che sono coinvolti in queste elezioni devono porsi il problema». Problema che, in effetti, è nel mirino di tutti. Lo hanno citato Ottaviani e Rocco Dabraio (“Progetto Cassano 2032”). Lo ha definito Stefania Passiu per Cassano Futura (“sconfortante”). Lo ha quantificato Tommaso Police (Pd, Indipendenti, Azione): «Quasi mille elettori in meno rispetto alla precedente tornata. Astenuti a quota 9.000 su circa 17.800 aventi diritto. Siamo sotto il 50 per cento, mentre alle precedenti amministrative si è arrivati al 55, a quelle prima ancora al 62». Sguardo alla storia anche da parte di Osvaldo Coghi: «Cassano è un comune che, per le amministrative, è arrivato a registrare partecipazioni più o meno al 90 per cento. Se fossimo, per fantasia, un comune con una lista unica, non potremmo pensare di avere un sindaco». Per soglia minima non raggiunta.

L’altro grande tema è il ruolo delle liste civiche. Liste che a Cassano, comune con oltre 20mila abitanti, si presuppongono rilevanti, non decisive. Ma lo scenario è il seguente: “Progetto Cassano 2032”, con Rocco Dabraio, sfiora il 16 per cento; “Cassano futura”, capitanata da Stefania Passiu, è al 9,3. Facile intuire il peso delle due realtà: sono escluse dal ballottaggio, ma le formazioni che ci sono arrivate sono divise più o meno dal 15 per cento.

Discorso a parte per la “Lista Poliseno – Ottaviani sindaco”. Il marchio di fabbrica del primo cittadino uscente, posizionato nel centrodestra,  arriva al 28 per cento. Ed è talmente riconoscibile (da tempo) che, psicologicamente, quasi si fatica a classificarlo come civico. Nella coalizione che sostiene Pietro Ottaviani, stacca nettamente un partito, Fratelli d’Italia, in evidente ascesa a livello nazionale e che, in città, lavora a un  progressivo radicamento. Eppure, a dispetto delle ripetute folate cassanesi di nomi noti come Ignazio La Russa e Daniela Santanchè, oltre che di autorevoli esponenti del territorio, Fdi non arriva al sette per cento. Una base per guardarsi intorno, certo, lavorare, gestire i rapporti con gli alleati civici.

Fatto sta, Lista Poliseno più Progetto Cassano 2032 più Cassano Futura: 53 per cento di quanti, oggi, votano. Ai quali andrebbero aggiunti gli Indipendenti, confluiti nella lista a sostegno di Tommaso Police. Orientamenti diversi, un minimo comune denominatore, il civismo.

A volere, infine, stilare una graduatoria lista per lista, le civiche occupano posti di assoluto rilievo. Escludendo Pd e Azione (come anticipato, hanno composto una lista unica con gli Indipendenti per Tommaso Police sindaco): Lista civica Poliseno – Ottaviani sindaco 28,2 per cento; Progetto Cassano 2032 15,9 per cento; Forza Italia 10,5 per cento; Lega Salvini 9,7 per cento; Cassano Futura 9,3 per cento; Fratelli d’Italia 6,9 per cento. Classifica, forse, fluida.

Stefano Tosi

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