Altri sport - 02 giugno 2022, 11:50

Intervista a Giorgio Terruzzi: «Le maggiori emozioni con Senna. Oggi mi piace Leclerc: grazia e furore»

A colloquio con il grande giornalista e scrittore. Tra l’avvio della stagione di Formula 1, i nuovi regolamenti e il caro biglietti

Intervista a Giorgio Terruzzi: «Le maggiori emozioni con Senna. Oggi mi piace Leclerc: grazia e furore»

Per tutti gli appassionati di motorsport e di giornalismo non c’è bisogno di nessuna presentazione: Giorgio Terruzzi, milanese, è giornalista, accademico e scrittore. Collabora con diverse testate, tra cui il Corriere della Sera. Oggi abbiamo la grande fortuna di poterlo intervistare per il nostro spazio sulla Formula 1.

Da quando abbiamo ricordi di Formula 1, i suoi articoli e i suoi racconti ci hanno accompagnati in questa grandissima passione. 

Innanzitutto ancora grazie mille per la disponibilità. Cosa ne pensa di questi primi Gran Premi? «Abbiamo una sfida nuova dopo un testa a testa durato per l'intero 2021 tra Verstappen ed Hamilton. Ma se a lottare per il Mondiale c'è una Ferrari tutto cambia. Dall'entusiasmo popolare agli incassi. Dunque mi pare un momento di ottima salute per la F1. C'è solo un elemento negativo: la Federazione Internazionale. Mai all'altezza».

Le piace questa nuova Formula 1 con i nuovi regolamenti? «È una fase nuova e servirà tempo per avere di fronte macchine molto simili tra loro. Il problema riguarda il budget cap. Una sciocchezza impossibile da controllare. E i prezzi dei biglietti sono troppo alti. Vengono venduti lo stesso, comunque. Ma chi non dispone di certe cifre resta escluso».

Nella sua lunghissima storia quale è stato il pilota che l'ha maggiormente emozionato? «Senza dubbio Ayrton Senna. Un campione e soprattutto una persona molto particolare. Un'anima esposta. Indimenticabile».

Dei piloti di oggi chi la sta emozionando maggiormente? «A me piace Charles Leclerc. Perché mostra grazia e furore in alternanza. E il suo standard di rendimento nell'anno in cui può battersi per il titolo è per ora strepitoso».

Abbiamo entrambi letto il suo libro con Ercole Colombo su Gilles Villeneuve, un capolavoro e ci permettiamo di fare ad entrambi i complimenti per le emozioni che con questo libro ci avete dato. Ha un ricordo che vuole condividere con noi sul grande Gilles? «Gilles era un bimbo vivacissimo. Con un pizzico di scelleratezza ostentato sempre. Preoccupazione e desiderio di tutela in simultanea per noi che lo seguivamo in pista. Un caso unico, simile a nessuno».

Lei è uno dei giornalisti di riferimento nel panorama motoristico italiano. Negli anni stiamo notando come anche le notizie sul motorsport cerchino maggiormente la spettacolarità: è cambiato secondo lei il modo di fare giornalismo oppure si cerca solo di raggiungere più like possibili? «È cambiato così come è cambiata l'intera comunicazione. Con qualche influenza di troppo in arrivo dal calcio. La F1 è complicata, richiede studio e astensione di fronte ad una quantità di elementi complessi e fuori controllo da parte di chi ne scrive. I piloti sono meno accessibili, le loro storie più protette. Comunicano attraverso i social ma questo pone delle differenze rispetto ad un dialogo».

Da appassionati che seguono le corse in tutta  Europa siamo rimasti impressionati dalla quasi totale impossibilità di trovare biglietti. I GP europei sono praticamente tutti esauriti. Come se lo spiega? Effetto Verstappen e della marea orange oppure si tratta di un fenomeno più ampio? «Il tutto esaurito è la conseguenza di un entusiasmo crescente. Con la F1 vissuta magari più come evento che come fenomeno puramente sportivo. In aggiunta molti campioni nuovi e popolarissimi, la Ferrari protagonista, una certa crisi dello sport italiano in altri settori (dal calcio al ciclismo, per esempio)».

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini

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