Lingua Comune Fest, un festival di musica contemporanea con artisti underground apprezzati anche fuori i confini nazionali.
Una novità ma anche un ritorno alle origini per il Circolo Gagarin. L’iniziativa, infatti, riporta alla mente Paesaggi Sonori, il festival organizzato fino al 2015 dall’associazione 26per1, prima di trovare casa in via Galvani 2 bis, negli spazi di una vecchia industria tessile di Busto Arsizio.
Qui, tra la sala concerti e il cortile, venerdì 13, sabato 14 e domenica 15 maggio la musica sarà uno strumento d’unione e un collante sociale. Una “lingua comune”, appunto.
Un festival “inter-genere e inter-generazionale”
Mentre viene presentato il festival, lunedì pomeriggio, il Gagarin è popolato da giovani ragazze e ragazzi. Nei pomeriggi infrasettimanali, infatti, il circolo diventa una sala studio. Mercoledì e venerdì gli spazi sono condivisi con i preadolescenti e gli adolescenti di Rifrazioni, progetto di prevenzione e contrasto al disagio adolescenziale sviluppato con Elaborando, Naturart e amministrazione comunale. La sera si tengono corsi, rassegne e ovviamente i concerti del fine settimana tornati a essere molto partecipati. Dopo il periodo più critico della pandemia, durante il quale il circolo ha dovuto reinventarsi (leggi qui), negli spazi di via Galvani è tornata la normalità.
E venerdì prenderà il via la prima edizione di Lingua Comune Fest. «L’iniziativa ci riporta a quando l’associazione, ancora “nomade”, organizzava Paesaggi Sonori – ricorda il vicepresidente di 26per1 Giacomo Rogora –. C’era la voglia di tornare a sperimentare con un festival e di organizzare qualcosa del genere dopo due anni di sofferenza per la musica e, in generale, per la produzione culturale, esorcizzando il periodo difficile che abbiamo vissuto».
L’appuntamento chiude gli eventi di questa stagione, anche se nei prossimi mesi la “Piazza Gagarin” (il cortile del circolo) rimarrà aperta e potranno esserci altri piccoli momenti di musica e cultura.
Lingua Comune perché «la musica è uno strumento di comunicazione trasversale, come traspare anche dalla line-up – sottolinea Rogora, affiancato da Francesco Castiglioni, consigliere di 26per1 –. I nomi degli artisti a molti non diranno niente, ma abbiamo fatto una scelta accurata. Innanzitutto c’è tanta musica di donne, non in quanto tali, ma perché si tratta di prodotti musicali molto validi. I generi sono eterogenei e non sono pensati solo per la nostra base associativa».
Tanto che per assistere ai concerti di questo festival “inter-genere e inter-generazionale” non sarà necessaria la tessera Arci (eccezionalmente e per la prima volta): «Dopo il Covid – spiega Rogora – vogliamo rinnovare l’idea di aprirci al territorio».
Gli artisti e gli eventi off
Si parte dunque alle 21.45 di venerdì con i concerti on stage di Anna Bassy, giovane musicista italo-nigeriana, da Verona, che esplora il suono black del nu-soul e del r’n’b, e dei Planet Opal, giovanissimo duo elettronico di Lodi che attinge dal post-punk e dalla cultura clubbing e rave.
Alle 19.30 di sabato è in programma in cortile il dj set di 𝗫𝗧𝗖𝗥 (techno, house, electro, acid, dub, funk, disco, ambient and more).
Poi spazio ai concerti indoor di Marta Del Grandi – cantante jazz milanese che attraversa i confini di genere e stile dalla West Coast degli anni Sessanta all'esotismo ambientale, dall'elettronica al neo-classico – e Lili Refrain, chitarrista, compositrice e performer romana che mischia ambient minimalista a psichedelia, folk, blues e rock in maniera personale.
Domenica, dalle 17.45, doppia esibizione in cortile con Ashti Abdo (musicista kurdo residente in Italia che porta la musica e gli strumenti tradizionali del suo popolo, come il saz tumbur. Nato ad Aleppo, cresciuto ad Afrin, arriva da Lodi) e Gianmaria Aprile (musicista sperimentale del nostro territorio che, da Milano, porterà un set ambient di sola chitarra elettrica).
Poi, sul palco interno il nome “pesante” dei Fine Before You Came, riferimento dell’emo-punk italiano e non solo.
«Siamo orgogliosi di aver messo insieme questi artisti ed artiste – afferma Rogora –. È un’iniziativa autoprodotta e autofinanziata, con l’intento di raccontare la musica, invertendo la rotta rispetto al “milanocentrismo”. E siamo contenti di farlo a Busto, nel nostro cortile e sul nostro palco».
Il programma prevede anche degli eventi off legati alle iniziative proposte dal circolo nel corso dell’anno.
Venerdì, dopo i concerti, l’associazione piacentina Cine Underground proporrà il meglio del cinema indipendente di genere.
Sabato, prima della musica, verrà presentato il libro di Stefano Caserini “Sex and the climate” che indaga come i cambiamenti climatici possano mutare i rapporti umani.
Domenica, infine, alle 10 aprirà il Gagarin Suburban Fair, mercatino dell’artigianato con manufatti artistici, fotografie, abbigliamento a cura di tanti produttori locali, tutti under 30 (ingresso gratuito fino alle 15).
Sul sito del circolo (qui) maggiori dettagli e informazioni su biglietti (con riduzioni per gli under 21) e abbonamenti.