Varese - 06 maggio 2022, 19:39

Fermarsi un minuto per chi ci ha permesso di non fermarci mai

Sandro Laudi e quei pullman che hanno portato in giro la quotidianità dei varesini e i loro sogni

Fermarsi un minuto per chi ci ha permesso di non fermarci mai

Il pullman del mattino, 7-7.15, anche prima. 

Praticamente un’anticipazione della stessa scuola: quando sbucava dall’orizzonte, appropinquandosi alla fermata, in un quadro che alle nostre latitudini era spesso dipinto di nebbia o di pioggia sottile, tu sapevi che in qualche modo il dado era ormai tratto. E i tuoi occhi assonnati a poco a poco realizzavano l’ineluttabile: quelle ruote, quell’autista, quelle porte automatiche ti avrebbero condotto fino in fondo, fino al compito in classe, fino all’interrogazione. 

E anche fino a quella ragazza dagli occhi verdi del cortile, pure lei passante ma di certo più sfuggente.

Il pullman della gita scolastica. 

Sempre con quella scritta, quei due nomi così varesini e così inscindibili fra loro. Sempre lo stesso: alle elementari la meta era al massimo il castello di Fénis, in Valle d’Aosta, alle medie si arrivò fino a Grado, lontana ed esotica come l’Australia, al liceo le colonne d’Ercole si spostarono in Francia e in Belgio.

La scatola viaggiante, in quelle occasioni, era il mezzo che accoglieva l’atavica felicità della libertà da banchi, sedie e libri, la spensieratezza, la “caciara” di un gruppo che tra i sedili in fila di due snocciolava trame, dinamiche, prime volte, dolori enormi ma in realtà più lievi di un colpo di brezza, gioie insignificanti ma lì vissute come assolute ed eterne.

Il pullman della trasferta. 

Quello capace di cucire assieme domeniche di oggi e di ieri. Non cambia la tua passione, non cambia chi la porta in giro. Calcio, ma per noi soprattutto basket, fossero 30 persone mal contate (nocchiere compreso) o grandi esodi, vittorie agognate fin dalla partenze o sconfitte che ammutolivano il viaggio di ritorno.

E poi quella sede in centro città. Restando allo sport: quante file, là fuori, per prevendite di partite epiche, con la speranza di arrivare prima di un fatidico esaurito. Altro che Internet, come per le vacanze: davanti a te solo un mago o una maga, colui o colei che in qualche secondo ti avrebbero messo il mondo intero a disposizione. 

Lunedì prossimo, alle 10, i mezzi di Autolinee Varesine si fermeranno un minuto per onorare la memoria di Sandro Laudi, scomparso oggi all’età di 84 anni. Facciamolo anche noi: fermiamoci in ricordo di chi ha permesso a noi varesini di non stare mai fermi. Mettendo le ruote ai nostri sogni grandi e piccoli.

Fabio Gandini

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