Storie - 06 maggio 2022, 09:30

Parto in casa così naturale, i costi un po' meno: «E noi lanciamo una campagna fondi»

Per infondere coraggio alle altre donne a vivere questo evento nel proprio ambiente familiare in Lombardia, una coppia di Legnano propone un'iniziativa di fundraising

Marco e Giulia

Marco e Giulia

Far nascere la propria piccola in un ambiente accogliente, familiare, caldo e protetto e anche “concepire” il parto come un evento naturale e fisiologico. Questo il sogno di una coppia di Legnano, Marco Mariani e la sua compagna Giulia Monachetti che vorrebbero far nascere la loro figlia – che chiameranno Futura con l’augurio che il suo nome sia di buon auspicio per tutti - in casa, il cosiddetto parto a domicilio. Sì perché un approccio troppo ospedalizzato e medicalizzato non piace alla coppia, in primis a Giulia che non a caso di mestiere fa l’ostetrica.

Così Giulia e Marco si stanno organizzando perché, alla fine di luglio quando Futura verrà alla luce, sia tutto pronto all’interno delle mura domestiche: due ostetriche, una doula (una figura che accompagna emotivamente la donna al parto), l’avviso al 118 e all’ospedale più vicino.  Futura dovrà emettere il primo vagito in quella che sarà la sua casa

.«Il problema è che il parto a domicilio presenta dei costi non indifferenti e il nostro servizio sanitario lombardo non prevede il rimborso di questa prestazione (cosa che invece è presente in Emilia Romagna e anche in Trentino e Toscana) – spiega il futuro papà – Per accedere a questa bellissima esperienza i costi sono elevati per la disponibilità del personale ostetrico, il materiale da acquistare per l’assistenza alla mamma e al bambino, la presenza di supporto della doula, le successive visite domiciliari per il monitoraggio del post parto, allattamento e benessere del neonato. Insomma una cifra consistente per un servizio impeccabile di cura, attenzione, coccole e valorizzazione della donna, della femminilità, della maternità e paternità e delle emozioni».

Così convintissimi dell’impresa, Marco e Giulia hanno pensato bene di lanciare una campagna di sensibilizzazione sulla piattaforma  https://www.produzionidalbasso.com/project/parto-a-domicilio per infondere coraggio ad altre donne a compiere lo stesso passo.

«Abbiamo voluto offrire uno spunto affinché altre donne possano utilizzare le medesime modalità – spiega Giulia – In particolare mi piace sottolineare che il parto in casa è sicuro: ci sono criteri d’accesso attentamente valutati dalle ostetriche. Poi è importante per il rispetto della propria femminilità. Se una donna sta bene, se i parametri del bambino sono regolari, se il piccolo cresce bene, si può tranquillamente partorire in casa. Vorrei proprio portare l’attenzione su questo».

La campagna è stata aperta tre giorni fa e la coppia ha già collezionato 80 euro.«Quando mi hanno proposto questa iniziativa del parto a domicilio all’inizio ero un po’ scettico – confessa il futuro papà – Poi parlando con l’ostetrica e la ginecologa, sono stato tranquillizzato. Anche perché nel caso di eventuali problemi s’interviene immediatamente. L’ospedale più vicino e il 118 vengono avvisati del parto in casa, allertati e si mettono a disposizione nel caso di eventuali problemi».

Laura Vignati

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