Ieri... oggi, è già domani - 29 aprile 2022, 06:00

"A scapùscia..." - Inciampo

Giusepèn è categorico. Non sa nascondere un "peccaminoso" inciampo e lo dice a cuore aperto...

"A scapùscia..." - Inciampo

Giusepèn è categorico. Non sa nascondere un "peccaminoso" inciampo e lo dice a cuore aperto. "Ste fèi, Giusepèn"  e risponde subito, senza preamboli. "U ustu non'l tapè in tera e sun vultà là, men salam". La domanda è "cos'hai combinato, Giusepèn" e la risposta "non ho visto il tappeto e sono caduto come un salame". Chiaro che mi preoccupo di dirgli "eh mò?" (e adesso?) per capire quali conseguenze ha avuto quel "tuffo carpiato" in casa. "Fèi naguta" (fatto niente) dice, ma si vede che ha il pollice blu, gonfio abbastanza e un ginocchio (quello sinistro) sbucciato.

Lo inquadro per bene, prima di profferire altre parole, poi "ndem al Pronto Soccorso?" (andiamo al Pronto Soccorso?) e lui "t'è se mia matu….a fassi ridà dre?" (sei mica matto …. a farsi deridere?) e Giusepèn, nasconde bene la sua sofferenza, ma è meglio non insistere "sedanòn al sa'nrabisi" (altrimenti Giusepèn si arrabbia). Poi racconta il fatto … come è successo, quando è accaduto e chi ha un pizzico di colpa. Dice il brav'uomo. "Ul tapè l'ea in tera e men lu ustu non … .e ù ciapà 'na scapuscia … sal'fò 'l tapè in tera e ghe gnu a pressa a Maria ca la ma dì … po’, men ul tapè l'u metu drizzu visèn a finestra …  e sa l'ea giù in tera, al vor dì che 'l tapè l'e burlagiu" (il tappeto era arrotolato per terra, orizzontale e io non l'ho visto e … ho inciampato … cosa fa il tappeto per terra, dove si passa …. ed è accorsa Maria che mi ha detto …. papà, io il tappeto l'ho messo dritto, in piedi, verticale, vicino alla finestra e se dopo era giù per terra, arrotolato e orizzontale, vuole dire che il tappeto è caduto.

Si vede la buona fede di Maria e Giuseppino non vuole acuire il suo disagio. Sa, Maria che il babbo cammina "cuntìi oegi fòa dul capel" (gli occhi fuori dal cappello, vale a dire, dritto ed eretto), non aveva previsto la "ragazza" che il tappeto avrebbe potuto (come in realtà, s'è verificato) cadere.

Nessuno ha colpa, ma Giusepèn vede negli occhi di Maria, la paura per avere cagionato un dolore a papà che avrebbe potuto arrecare conseguenze ben più gravi. Giuseppino chiude l'argomento, ma lascia a me una riflessione. E' la prima volta in tanti anni che ci conosciamo che vedo Giusepèn soccombere. Mai visto ammalato, Giusepèn; mai visto dolorante; mai s'è lamentato. E glielo dico. Lui si schernisce un po' con un "se i malùi in tuci chischi, s'han a dì chi ga ciapà'l Covid" (se tutti i mali sono questi -ovvio che si riferisce alla caduta e al …. ditone-blu- cosa devono dire coloro che si sono ammalati di Covid?).

Giuseppino …  tutto è bene quel che finisce bene. "Tel'se sa ga manca, mò?" (sai cosa manca adesso?) Lo so, cosa manca, ma lascio a lui la risposta alla sua stessa domanda. Trionfalmente dice "ul Nocino" e Maria è già pronta con la "bazziglia" (il vassoio) con sopra due bicchieri. Il sorriso di Giusepèn ora è... implacabile, contagioso, dolcissimo e da imitare.

Gianluigi Marcora

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO AD AGOSTO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU