Ha saputo onorare la figura di Vittorio Tosto, il tenore che considerava la musica “la cosa più bella, più pura e più universale”, ieri La Ponchielli mettendo in scena al Sociale “I pagliacci”. Lo ha fatto per tenere vivo il ricordo dell’artista poliedrico che ha dato il nome alla compagnia di canto che con maestria ha saputo accompagnare “I pagliacci”. Peccato solo che non c’era tanta gente ad assistere alla storia della bella Nedda (Eva Corbetta), accerchiata da Canio (Antonio Signorello), Tonio (Cesare Kwon), Beppe (Massimiliano Costantino) e Silvio (Leandro Gauna). «Forse perché nelle sale italiane anche delle grandi città c’è ancora un po’ di disaffezione a frequentare il teatro – ha detto l’assessore Manuela Maffioli – Comunque è sempre importante tenere alto il valore della cultura come risposta ad assecondare l’entusiasmo della gente». Ad applaudire “I pagliacci” c’era anche la soprano internazionale Anna Maria Pizzoli.
Dunque, una bella rappresentazione. Un prologo e due atti del dramma di Ruggero Leoncovallo che ha visto la compagnia di canto Vittorio Tosto dare il meglio di sé. Così anche gli interpreti, tutti bravi. Da apprezzare il presidente Antonio Signorello (vestiva i panni del pagliaccio Canio) che, nonostante al mattino si fosse alzato con una voce rauca, non ha voluto tradire le aspettative del pubblico, presentandosi alla platea del Sociale e dando comunque prova di professionalità e bravura.
Bravi anche gli studenti del liceo coreutico Candiani Bausch impegnati nello spettacolo come scenografi, comparse, mimi, musicisti e ballerini.
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