Busto Arsizio - 25 aprile 2022, 15:53

Canti e una grande bandiera della pace, l’altra piazza di Busto. «Il nostro 25 aprile lontano dal palazzo»

Il Comitato Antifascista ha organizzato una “contromanifestazione” in piazza Vittorio Emanuele a cui hanno aderito diverse associazioni, raccogliendo fondi per Emergency. Critiche al Consiglio comunale

Canti e una grande bandiera della pace, l’altra piazza di Busto. «Il nostro 25 aprile lontano dal palazzo»

Teli e cartelloni colorati per comporre un’enorme bandiera della pace. Canti e interventi liberi al microfono e una raccolta fondi destinati a Emergency.
Piazza Vittorio Emanuele ha ospitato la “contromanifestazione” organizzata dal Comitato Antifascista di Busto Arsizio. «Il nostro 25 aprile lontano dal palazzo», lo ha definito Elis Ferracini, marcando la distanza dalle celebrazioni istituzionali organizzate dall’amministrazione comunale (leggi qui).

All’iniziativa hanno aderito il sindacato di base Adl, Antifascisti sempre Busto Arsizio, Emergency Busto, Laudato Si’ San Francesco, La Sinistra Chiara, Movimento Per Busto, Pci Busto e Provincia di Varese, Prc Busto Gallarate e Provincia, Rete studenti medi Varese, Assemblea Popolare Busto, Rete cooperazione educativa Lombardia.

Gli organizzatori hanno rivolto un pensiero a Chiara Guzzo, candidata sindaco de La Sinistra Chiara in ospedale per un intervento (leggi qui), e a Cosimo Cerardi, segretario provinciale del Pci colpito da un grave malore lo scorso luglio (leggi qui).

25 aprile «lontano dal palazzo», dunque, perché «da anni crediamo che il governo della città non possa incarnare i valori della Resistenza, ma quest’anno la distanza si è ampliata proprio a causa della guerra», ha scandito al microfono Ferracini. «Non ci riconosciamo nei modi e in molti contenuti circolati che hanno portato al voto unanime del Consiglio comunale contro la guerra», ha detto, parlando di «imbarazzo per una mediazione di ore» e di «livello inaccettabile del dibattito per noi antifascisti», chiamando in causa anche l’opposizione.

«Tra pace e condizionatori – ha aggiunto riferendosi al «quizzone» del presidente del Consiglio Draghi – noi scegliamo i generatori di pace. Papa Francesco non parla di pace armata e ha voluto vicine una donna ucraina e una russa. Condanniamo le responsabilità di tutti, il primo che ha sparato ma anche chi alimenta la guerra».

Nei giorni scorsi ci sono state alcune polemiche intorno all’Anpi: «Noi siamo a fianco dell’associazione e del presidente Pagliarulo che chiedono la pace e di fermare l’escalation. Condanniamo l’invasione russa – ha rimarcato Ferracini – e chiediamo che si cessino forme di sostegno al combattimento in corso».
Ieri il Comitato Antifascista ha preso parte al presidio davanti alla base Nato di Solbiate Olona e alla marcia per la pace Perugia-Assisi (leggi qui).
«È stata molto bella e sono pronto a rifarla», ha detto al microfono il piccolo Enea. Mentre altri partecipanti hanno ribadito il loro «no alla guerra e no alle armi».

R.C.

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