«È un caso emblematico di come la gestione del Regolamento del Consiglio possa calpestare il buon senso», così esordisce Maurizio Maggioni, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Busto Arsizio.
II riferimento diretto è a un caso: «Il 28 febbraio a seguito di tante segnalazioni dei residenti a Sant'Edoardo nove consiglieri (di Pd, Riforme Popolo e Libertà, Busto al Centro e Progetto in Comune) hanno chiesto chiarimenti e proposto precise azioni circa la cosiddetta “sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti”. I cittadini denunciano di dover tenere in molti casi i rifiuti sui balcone con i miasmi già sperimentati nelle stagioni calde. Forse il Consiglio ne discuterà il 27 aprile, dopo due ripetuti rinvii. Ma potrebbe però essere di nuovo trasferita. A maggio? E quando poi si arriverà a deliberare nel merito?»
Usa la parola emblematico, però, per un motivo, sottolinea: «È stata rinviata anche la discussione della proposta Pd di scontare la fornitura di energia elettrica e di gas di Agesp Energia presentata un mese fa. Situazioni analoghe si sono già verificate. L’interpellanza della consigliere Verga relativa al black out di Sant'Anna è stata discussa dopo 40 giorni».
Ulteriore caso citato: «Anche la richiesta di chiarire a quali condizioni garantire i tempi strettissimi previsti dalle procedure Pnrr, presentata il 23 marzo, è stata messa all’ordine del giorno di una seduta di Commissione il 5 maggio. In questo caso si è cercato addirittura di forzare la normale applicazione del Regolamento adducendo presunte interpretazioni autentiche, con il risultato di discutere a tempi superati».
Conclusione di Maggioni: «È il buon senso che viene meno e a farne le spese non sono i rapporti tra maggioranza e minoranza, che comunque si alimentano sempre della dialettica politica, ma l’immagine dell’amministrazione comunale, in qualche caso anche l’efficienza amministrativa e la fiducia dei cittadini, già scarsa».