Economia - 07 aprile 2022, 11:28

«Sos energia troppo cara, le aziende stanno rallentando la produzione»

All'apertura dell'incontro sul rapporto Istat sulla competitività dei settori produttivi alla Liuc il grido di allarme del vicepresidente Confindustria Brugnoli

Gianni Brugnoli e sotto il rettore Federico Visconti

Gianni Brugnoli e sotto il rettore Federico Visconti

«Già il 22% delle imprese energivore ha rallentato, se non fermato, le attività produttive. Settori come ceramica, meccanica, cartiere... Di qui a qualche mese il rischio è che si passi al 55%». A lanciare l'allarme alla presentazione del rapporto Istat sulla competitività alla Liuc è il vicepresidente di Confindustria Giovanni Brugnoli dopo gli interventi del rettore Federico Visconti e del direttore generale dell'Istat Michele Camisasca.

Il tema del costo dell'energia - sottolineato dal tessile nei giorni scorsi QUI -  è emerso con forza questa mattina. Non è sopportabile dalle aziende e cade la marginalità, per cui scatta in un numero crescente di imprese la propensione a tirare il freno. Bisogna agire subito, anche perché si somma alla difficoltà a reperire le materie prime, anch'esse comunque  cresciute nei costi.

Il tutto calato nel contesto così fragile dell'attualità gravata dalla guerra. «La stima della crescita - ha ricordato - è stata ridimensionata dal 4,2 prospettato dal Governo per il 2022 all'1,9 se il conflitto dura qualche settimana. Sul fronte dell'inflazione si è ampiamente sforato il 6%». Poi appunto Brugnoli ha preso spunto dal rettore che aveva citato nel contesto di costante cambiamento nonché incertezza il caro energia: «Ciò che sperimenta sul pieno auto, noi lo viviamo nelle bollette. Come Confindustria abbiamo presentato quattro proposte al Governo. C'è poi il rischio che tra i blocchi geopolitici non ci sia l'Europa». C'è molto da lavorare, in ambito internazionale e nazionale.

Ricette fondamentali, quelle citate dal rettore Visconti prima della presentazione del rapporto: «In questo quadro di continua evoluzione, cosa facciamo? Credo che valga sempre il valore della conoscenza, di imparare. Quindi la ricerca, lavorare insieme, l'interdisciplinarietà, la comunità di obiettivi e uno spirito sano di orientamento al futuro».

Ma. Lu.

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