Prende il via sabato 9 aprile, giornata conclusiva della ventesima edizione del Baff, il Festival Fotografico Europeo. Una staffetta culturale tra il festival del cinema e quello della fotografia, a sua volta giunto a un’edizione significativa, la decima.
La manifestazione è patrocinata da Commissione Europea, Regione Lombardia, Provincia di Varese e dalle amministrazioni di Busto Arsizio, Legnano, Castellanza, Castiglione Olona e Cairate.
Sarà un evento all’insegna dell’inclusività, con i lavori di un’ospite di una comunità Anffas e quelli realizzati nei centri diurni per persone con disabilità di Busto. Presente anche un autore russo: «Siamo contrari alla censura», spiega il curatore artistico Claudio Argentiero.
Tra il 9 aprile e il 22 maggio, venticinque mostre, conferenze, proiezioni, presentazioni di libri: dalla fotografia storica al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte all’architettura, dalle ricerche creative alla documentazione del territorio. Previste anche iniziative per coinvolgere i cittadini.
«Cultura ponte tra i popoli»
Il festival si articolerà in diverse location: «Un evento di cultura diffusa, che anche quest’anno si declinerà in una molteplicità di spazi, tra cui Palazzo Cicogna e cinque spazi privati – sottolinea la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli –. Grazie ad Afi i luoghi della bellezza della città verranno valorizzati e saranno legati dal filo comune dell’immagine e della fotografia».
L’iniziativa si tiene in un momento molto difficile e delicato: «La rassegna dà spazio a forme espressive diverse e a tante voci e sguardi – sottolinea Maffioli – dimostrando in maniera concreta che la cultura, linguaggio universale e strumento di crescita individuale e collettiva, è una luce e un ponte tra i popoli».
Non a caso quest’anno il tema è l’umanità.
Non ci sono iniziative dedicate specificamente a reportage di guerra o legate al conflitto in corso. Tra gli autori c’è anche un fotografo russo, Emil Gataullin. La sua presenza, a differenza di quanto avvenuto in altri contesti, è stata confermata. «Siamo contrari alla censura – spiega Argentiero –. Il fotografo racconta la periferia russa, con una visione poetica di persone che vivono lontano dai grandi centri. Racconta una normalità rurale che si può trovare anche nei sobborghi italiani».
Scelta condivisa anche dall’amministrazione: «L’autore porta il tema dei popoli, che è quello del festival», evidenzia Maffioli.
Un festival inclusivo
Sarà anche un festival senza “barriere”. «Per la prima volta – rimarca l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni – due eventi pilastro della cultura di Busto sono caratterizzati da momenti di inclusività. Al Baff grazie al corto di Mai Paura Onlus, al Festival Fotografico Europeo con due momenti distinti. L’integrazione passa anche da questo: dopo momenti ludici e scientifici-sanitari, ora c’è quello legato alla cultura, che non deve escludere».
A Palazzo Cicogna verranno esposti i lavori di Anna Ruggiero dedicati alle sue passioni, musica e immagini. «Da oltre trentacinque anni, Anna vive nella nostra comunità alloggio – spiega Bruna Macchi, presidente di Anffas Ticino Somma Lombardo –. Grazie a un laboratorio espressivo ha mostrato interesse per la fotografia ed è arrivata a produrre lavori apprezzabili. La macchina fotografica è ormai una compagna inseparabile per lei. Questa è la prima volta che espone in una mostra per il pubblico ed è una grande opportunità per raccontare la sua voce interiore».
“Sguardi Controcorrente” è invece una video installazione che verrà proposta a ripetizione nella sala Don Rossi, sempre a Palazzo Marliani Cicogna. È il risultato dei percorsi fotografici avviati nei Cdd Belotti Pensa e Ada Negri, cui si è aggiunto il supporto dell’Icma.
«Stiamo promuovendo una cultura che vede la diversità come ricchezza del patrimonio umano. L’arte, il talento e le persone non hanno etichette – afferma Raffaella Ganzetti, responsabile del centro Belotti Pensa, affiancata dalla collega del centro Ada Negri, Raffaella Sala –. Noi sosteniamo che “la diversità sta negli occhi di chi guarda ma non nel cuore di chi osserva”».
Il programma
«La scelta di quest’anno è molto umanistica, vogliamo approfondire temi che ci inducono a riflettere», osserva Argentiero.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Per quanto riguarda Busto, a Palazzo Marliani Cicogna esporranno Monika Bulaj, una delle più grandi fotografe polacche, con un lavoro “spirituale” sulla condizione umana, e Giorgio Lotti: il suo “Viaggio nel ‘900” racchiude i lavori più iconici realizzati per la rivista Epoca.
Lo scultore Alan Laboile iniziò a usare la macchina fotografica per raccontare la storia dei suoi sei figli. Ne uscì un lavoro raffinatissimo celebrato del New York Times ed esposto in tutto il mondo. Anche i suoi scatti saranno a Palazzi Cicogna, insieme a quelli di Roberto Villa che ritraggono Pier Paolo Pasolini durante la registrazione de “Il fiore delle Mille e una notte”.
Alla Galleria Boragno in via Milano, invece, spazio a foto e racconti dal mondo con gli scatti di Charley Fazio e i testi di Titti Di Vito, cofondatori dell’associazione Joy for Children Aps.
Nella stessa sede, verrà allestita la mostra su Vincenzo Torriani, storico patron del Giro d’Italia. Attesa la presenza di Linus, appassionatissimo di ciclismo.
“Chernobyl, ritratti dell’infanzia contaminata” è il titolo dell’esposizione di Pino Bertelli in programma nella sede dello studio legale A&A in via Cellini.
L’Afghanistan è invece il filo conduttore delle mostre che si terranno alla Fondazione Bandera per l’Arte in via Andrea Costa (con le foto scattate da Valter Iannetti tra il 2006 e il 2007) e al Centro Giovanile Stoà in via Tettamanti, con “La silenziosa rivoluzione delle donne afghane” di Ugo Panella.
“Moda, un viaggio nel tempo”, infine, è una raccolta di immagini d’archivio o tratte da collezioni private che verrà esposta a Bottega Artigiana, in via Zappellini.
Sotto, il programma con date e orari e le mostre delle altre città.